domenica 27 maggio 2018

ma dove la trovi?



Era chiaro già tanto tempo fa, ed ora lo è ancora di più.
Talvolta alcune persone mi hanno detto che io ero uno da sposare. Ovvio che non lo pensavano veramente, era sicuramente una cortesia o un complimento, ma sono certo che sapevano pure dei miei tanti aspetti poco accomodanti e poco da sposare. Sulle frasi fatte serve dire poco. Ognuno se le rigiri come crede.
Tu però mi dicevi, di tanto in tanto: ma dove la trovi una come me?
A volte era buttata lì apparentemente a caso, altre sottintendeva una velata minaccia, in altre occasioni poi era una semplice constatazione oggettiva. Io mi sarei difficilmente adattato ad altri modo di vivere, e una come te non l’avrei mai più trovata.
Perfetti non eravamo nessuno dei due, e ora non intendo fare una classifica con un primo ed un secondo premio. Sarebbe fuori tempo massimo da un certo punto di vista, o anticipata sotto un altro intuitivo aspetto. Non eravamo perfetti ma ci eravamo adattati, con gli anni, a sapere esattamente cosa dire, cosa fare, quali reazioni un nostro comportamento faceva scattare nell’altro/a. In questo senso tutti siamo insostituibili, unici. Come ingranaggi che col tempo si usurano in modo reciproco e si modificano continuando a funzionare perfettamente perché al logoramento di uno corrisponde la simmetrica modifica dell’altro in modo che, alla fine, se occorre cambiarne uno dei due, bisogna sostituirli entrambi, altrimenti non girano più come dovrebbero e il meccanismo si incepperebbe.
Chiaro no? Concetto banale.
Il fatto è che una come te non l’ho mai cercata. Mi è bastato trovarla una volta. Poi, come sai benissimo, non tutto è sempre filato come nelle pellicole romantiche. Ci è mancato pure il lieto fine, per restare in tema. Io non cercavo una come te, a volte però guardavo le altre, lo ammetto. Il culo in particolare. Il mio debole. Ci ho pure fatto un pensierino, ma è durato poco, il tempo di capire che è faticoso avere diverse relazioni, oltre che sbagliato. In altre parole ripetere che mi manchi è quasi inutile, lo sanno anche i sassi. E in molti momenti della mia giornata tu sei qui, mi aleggi intorno. A volte di notte mi fai fare strani sogni, mai incubi, quello no, solo strani, o realistici, a volte dolorosi altre volte tranquilli, come se volessi visitarmi, di tanto in tanto. Solo che lo fai molto raramente, troppo raramente. Così io ti vengo a tormentare, ogni giorno, e mi infastidisco ancora oggi se c’è qualcuno nelle vicinanze mentre so perfettamente che a te gli altri non danno fastidio, in certi casi, perché ti fanno compagnia.
E quindi, se ti fa piacere sentirtelo ripetere, sappi che non la trovo un’altra come te.
                                                                                                         Silvano C.©   

(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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