domenica 6 maggio 2018

Diario, un’altra pagina



Già, un altro giorno arriva a sera, e un’altra pagina del diario deve essere scritta. A volte non rispetto questo impegno che mi son preso liberamente, ma solo perché mi perdo altrove, non perché ti voglia fare dispetti. E poi quando parlo di dovere in realtà dico una falsità. Nessuno mi obbliga, sono io che desidero farlo. Mi serve.

Oggi siamo tornati a Resia. Ricordi quando ci passammo, qualche anno fa? Volevo rivedere quel campanile, capire meglio la storia di tante persone costrette a lasciare le loro case, sradicate dalla loro comunità e poi costrette a spostarsi altrove. Alcune di poche decine di metri, altre in paesi vicini, altre ancora spinte ad allontanarsi per sempre dalla loro terra. 
E allora vedemmo solo quel campanile che sorge assurdamente dal lago, io vi scattai qualche foto, e fu per noi una semplice attrazione turistica.

Oggi so che pure un cane rimase senza il suo posto per riposare, e che i vecchi non hanno mai più potuto guardare quell’acqua senza piangere.
I giovani, invece, che hanno il futuro davanti, possono vedere le nuove e diverse opportunità di questo mutamento tragico, possono permettersi di non avere memoria. E così avranno, immancabilmente, l’occasione di fare errori simili, nel corso della loro vita.

E noi siamo tornati per visitare il museo dell’Alta Val Venosta che allora ci sfuggì. Come ti è sembrato?

                                                                                         Silvano C.©  
 (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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