domenica 22 aprile 2018

gli scheletri nell’armadio



Ciao, Viz… tu non potevi averne, li riempivi sino all’impossibile. Ancora oggi temo quando devo aprire un’anta o uno spazio dove tu hai conservato per te e per noi, riposto con cura, messo in ordine, accumulato perché nulla si deve buttare (potrebbe sempre venire utile, anche il ritaglio jeans dopo aver accorciato i pantaloni), ripiegato con amore dopo aver stirato, etichettato sulle buste con il nome ed il contenuto, addolcito col tuo modo di fare, tenuto a bada col tuo rigore…
Temo sia di essere travolto dalle cose sia di essere travolto dalla tua presenza, che rimane, non c’è verso, rimane. E mi fa piacere, anche se poi mi vien da piangere.
Tu però ora sorridi, o decisamente ridi. Di me, e con me.
Non so se esiste il caso o se invece ogni avvenimento è legato ad una sua precisa storia, ad una sequenza iniziata non so quando e destinata a continuare chissà per quanto ancora.
Tu però ora ridi, ne sono certo, ovunque tu sia.
Non so quante volte ti ho brontolato di non stipare in quel modo tutti gli spazi e di non invadere i miei. Ti ho concesso un cassetto in più ed un albero degli zoccoli personale, questo lo sai. E continuavo a dirti pure che se mettevi troppi abiti appesi alla fine il sostegno avrebbe ceduto. In effetti ha ceduto, anni fa, ed ho dovuto rinforzarlo.
Avresti dovuto mettere in ordine una volta andata in pensione.
Era una promessa sottintesa, mai pronunciata in modo esplicito. Lo so, tu non l’hai mai detto, non mi avresti mai data la soddisfazione di dirmi che avevo ragione.
Poi le cose hanno preso una piega diversa, che non mi è piaciuta e che, porca ******* ****, mi fa innervosire, e non accetto né credo accetterò mai.
Ma tu sorridi, perché nulla viene mai a caso, e un sostegno oggi si è rotto nell’armadio, dalla mia parte, con le mie cose, e non aveva motivo per spaccarsi proprio oggi, nessun motivo, se non la tua volontà di esserci ancora una volta e prendermi in giro. Forse pure io comincio a non avere più scheletri nell’armadio come te? Non ridere, per favore, che domani devo andare in ferramenta…ciao, Viz.

                                                                                         Silvano C.©  
 (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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