domenica 4 marzo 2018

il futuro nel passato




Noi stiamo seguendo i protocolli, tutto procede ma ci sono difficoltà.
Cosa vuol dire esattamente?
Noi facciamo il possibile, ma è un caso difficile…
Ma ci sono…
È possibile che sia più difficile di quanto sino ad ora abbiamo pensato.

Mi sveglio dal sogno, e mi rendo conto che tu non sei più accanto a me come un attimo prima, che quello che temevamo è già avvenuto, che il futuro tremendo e rimosso mille volte prima della sua sostanziazione si è avverato, ammesso sia vero ciò che io ancora percepisco coi cinque sensi tradizionali. Ma non abbiamo solo cinque sensi, no. Già l’orecchio percepisce sia il suono che l’equilibrio, e con questo arriviamo a sei. Poi abbiamo altre modalità di interazione con ciò che non siamo noi, e allora è solo il limite della nostra conoscenza che ci racchiude entro un recinto fittizio.

Per il principio di indeterminazione io non posso in alcun modo indagare su un oggetto senza influenzare l’oggetto stesso. Questo sostiene la scienza che sa pensare a sé stessa, e così mi offre altri motivi di speranza, oltre a quelli della fede che in parte rifiuto ed in parte desidero, se non altro a livello consolatorio. E se io penso che tu da qualche parte ci sia ancora, indago e ti cerco, ho la mente che non fa molto altro di importante oltre a questo da più di un anno, forse io sono in grado, con la mia stessa minima azione appena descritta di influenzare anche se pochissimo il vero, che non è più quello percepito da altri, ma è il mio, ed il tuo.

Serve ciò che agisco? Ne dubito ma non so smettere, mi tiene compagnia. Domani mi diranno pazzo? Va bene, non mi interessa. Sono stato pazzo per molto tempo prima, sono stato apprezzato e criticato, vezzeggiato e deriso, riconosciuto ed ignorato, ed in ogni caso avrei sempre dovuto tenere a distanza da me il giudizio estraneo. Solo pochi, nella vita, meritano l’attenzione della nostra considerazione, e meritano quindi che di loro si tenga conto quando ci dicono il loro pensiero, ci danno un giudizio atteso…

Basta. Il peggior futuro che credevo è il mio presente, ed il passato lo vorrei riscrivere. Ho messo in frigorifero, per domani, una bottiglia di verdicchio. So io il perché.

                                                                                         Silvano C.©  
 (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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