martedì 16 gennaio 2018

vinceranno le destre




Vinceranno le destre perché non si è data sicurezza a chi si sente minacciato, e si è caricato sugli ultimi il peso del mutamento epocale inevitabile. Ora chi cerca ascolto si sente ignorato, disatteso nei bisogni, e vede come nemici chi vive più miseramente.

Vinceranno le destre perché percepiamo di vivere in un Paese illegale che fa della legge uno strumento di oppressione e non di giustizia, che permette a chi ha i mezzi una maggior difesa dei propri interessi illegittimi, che complica la vita anche agli onesti che vorrebbero pagare le tasse senza inutili difficoltà, che fa credere che la furbizia paghi e che quindi un po’ di briciole resteranno anche a chi accetta che altri rubino a tutti.

Vinceranno le destre perché pochi vanno a fondo della realtà, o troppo pochi. Noi abbiamo una memoria limitata di ciò che è avvenuto nei decenni passati, tendiamo a scordare i disastri causati dal ventennio fascista e, poi, dalle politiche che hanno innescato la crescita mostruosa del debito pubblico. Cerchiamo un eroe con la forza di superare ogni ostacolo al posto nostro e che usi la testa al posto nostro. Perché crediamo ad ogni notizia che ci fa piacere, o che ci conferma nei nostri pregiudizi senza verificarne le fonti, senza approfondire, senza studiare ogni singolo problema o non cercando chi lo ha fatto in modo serio.

Vinceranno le destre perché storicamente nel nostro Paese la sinistra è frammentata e da sola, anche se fosse unita, non potrebbe mai vincere. Ora in molti saremo costretti a decidere tra una parte e l’altra di un corpo straziato ed incapace di perdonarsi, di accettarsi, di vedere la grandezza di un sogno di giustizia, condivisione e difesa dei più deboli. Chi vorrebbe realizzare equità sociale deve scegliere, e scegliendo smarrire l’idea di unità.

Vinceranno le destre perché sembra che non sappiamo accettare il compromesso indispensabile per governare consentendo anche a chi non la pensa esattamente come noi che ci possa aiutare. E questo concedendo un compenso riequilibratore tale però da non svilire il bisogno profondo che ci spinge a sperare di vivere in un mondo migliore.

Vinceranno le destre perché è più facile ascoltare frasi semplici, risolutive solo sulla carta, consolatrici delle nostre paure e apparentemente più attente ai nostri bisogni. Attente ai bisogni lo sono certamente, altrimenti non le ascolteremmo. Eppure che cosa ci propongono di tanto meglio per noi?

Vinceranno le destre perché a nessuno fa piacere pagare le tasse e attira molto ascoltare che queste forse si abbasseranno. Eppure verrebbe voglia di chiedere come pagheremo la scuola di base per tutti, come daremo assistenza medica a chi ne ha bisogno, come faremo funzionare le forze dell’ordine, l’emergenza, l’organismo statale, l’amministrazione pubblica della grande metropoli e del piccolo borgo di montagna, come daremo dignità alle donne con figli, agli anziani, ai giovani che cercano lavoro o a chi è meno giovane ed il lavoro lo perde, come otterremo rispetto a livello internazionale e come supereremo la necessità del volontariato arrivando finalmente al riconoscimento dei diritti e non della pietà?

Vinceranno le destre perché sono sempre più pessimista sul mio futuro e su quello del Paese nel quale sono nato. L’Italia non è certo il luogo migliore del mondo, ma sono pochi, sulla Terra, gli altri luoghi capaci di darci quello che ci dà l’Italia. Vinceranno le destre insomma perché ce lo meritiamo, non avendo saputo rispondere nel modo giusto alle richieste delle persone. Ed io sono pronto a perdere, ma non a lasciare del tutto i miei sogni, che vengono da lontano.



                                                                                         Silvano C.©  
 (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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