venerdì 12 gennaio 2018

Sono nervoso




Ma è possibile che si continui a parlare di turismo mordi e fuggi come di un fenomeno soltanto negativo? Ma se io non ho il denaro per andare in albergo e al ristorante ma posso recarmi un giorno soltanto a Venezia, a Roma, a Firenze, in una località balneare famosa o in luoghi simili devo sentirmi un pezzente e nascondermi in casa senza uscire?
Posso visitare un museo statale magari in una domenica prima del mese o è meglio di no perché così facendo non faccio girare abbastanza l’economia e col mio panino mangiato al volo e senza sporcare nulla non consumo nella locanda stellata?
A nessun turista in grado di spendere verrebbe l’idea di consumare un pasto scomodamente in piedi o al freddo, in inverno, e solo perché desidera vedere un certo luogo o un particolare monumento. Parlare di mordere è fuggire è offensivo nei confronti di chi non viaggia con Freccia o Italo oppure non ha mai avuto l’opportunità di assaggiare le creazioni del grandissimo Gualtiero recentemente scomparso.

L’anno scorso c’ero cascato. Cercavo un appiglio per non affogare e per un po’, senza crederci ma credendoci (pure tu leggevi l’oroscopo e ti prendevo in giro per quello) ho pensato che la seconda metà del 2017 sarebbe stata piena di belle sorprese, di una specie di rinascita, di nuove opportunità, di amori, di fortune, di denaro e di ogni delizia. Ovviamente i primi sei mesi sarebbero stati preparatori, e le prime avvisaglie si sarebbero già manifestate a marzo, o aprile. Ed è stato un anno di merda, letteralmente. Sono avvenute cose positive, certo, ma come sai io non mi accontento mai. Quello che mi interessava per farmi star bene non l’ho avuto. E poi pochi giorni fa, esattamente mercoledì, avrebbe dovuto andar tutto benissimo.
Invece la faccenda alla quale io e lui tenevamo moltissimo, e sulla quale da vari mesi quasi non staccavamo il pensiero, è andata storta. Grazie quindi, e beata la mia stupidità nell’illudermi puntando su certe salvifiche superstizioni scaramantiche.

Avevamo puntato sulla medicina ufficiale, su visite e interventi, speravamo che la sfortuna potesse finire, dissolversi. Senza dirtelo ho pensato alla forza del pensiero e della volontà come aiuto alla soluzione dei problemi. Sempre senza dirtelo mi sono anche recato in chiesa, a chiedere per te e non per me. Per quanto riguardava me ero disposto a rinunciare a qualcosa. Ma non è servito a nulla. Nulla di quanto tentato ha prodotto il risultato che speravamo. Ed allora vaffanculo. Ancora adesso vivo la rabbia, e me la tengo.

Hanno pulito le scale condominiali. Le hanno pulite ieri, il solo giorno della settimana dedicato a questo intervento. Ed esattamente poche ore dopo l’ingresso era di nuovo sporco come non lo era stato per tutti i giorni precedenti.

Ora dimmi se non posso farmi venire il nervoso, se non ho il diritto di essere arrabbiato per tutto questo. O per la campagna elettorale assillante e che mi fa sentire inadeguato ed incapace di capire come possa la sinistra dividersi in questo modo suicida. E poi per chi sporca inutilmente le strade con bottiglie abbandonate ovunque, come se a pochi metri non ci fossero campane per il vetro o cestini. E per chi mi infastidisce con la sola sua presenza. Lo so. Dico scemenze alle quali neppure in fondo credo veramente. Mi manca la tua ironia sorridente capace di farmi rientrare nei ranghi con una sola battuta pronunciata al momento giusto. Ecco. Quello è il solo motivo per fami mantenere il mio nervoso.




                                                                                         Silvano C.©  
 (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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