giovedì 21 dicembre 2017

Su una Jaguar dopo essere saliti su tantissime Fiat

La prima auto che guidai fu la Fiat 600 azzurra che mio padre comprò usata nel periodo legato al boom economico ed all’urbanizzazione modernista ed ottimista. Allora sembrava che tutto non potesse che migliorare e che noi italiani fossimo destinati ad un avvenire in continua ascesa. Nulla era gratis, ma tutto sembrava possibile con un adeguato impegno ed un pizzico di fortuna. Da allora il mondo è cambiato tanto, troppo, e decisamente non come in molti pensavamo. Quell’auto tu non la vedesti mai. Non ci conoscevamo ancora.
Dopo guidai una Fiat 750 grigio topo, per pochi anni. Le si fuse il motore in un viaggio di ritorno dal Trentino verso casa ma mi fece divertire quando la lanciai su strade piene di neve, tanta come non ne avevo mai vista, con le catene montate solo per provare l’ebbrezza di usarle. Anche quell’auto tu non la vedesti, e ti saresti divertita pure tu con quella.
Quando ti conobbi guidavo una Fiat 127, un’auto ottima per i tempi e perfetta per le mie esigenze, che poi furono anche le tue. Con quella ci facemmo il nostro viaggio di nozze in Sardegna e poi arrivammo a vedere tutta la costa slovena, croata e montenegrina sino all’Albania. Belli quegli anni.
Guidai anche la tua Mini Minor che consumava come un trattore, con quella mi feci tamponare e così la cambiammo e comprammo una Fiat Panda. La tua Panda rossa sulla quale misi le lettere VIZ, giusto per far sapere chi la guidava. Pure con quella facemmo viaggi memorabili, stampati per sempre nel nostro ricordo.
Poi vennero una Fiat Uno con i tappettini di gomma che odoravano di nuovo anche quando stavamo per demolirla, e pure una Fiat 126 usatissima ma molto comoda per girare in città.
Vivemmo una stagione brevissima (un paio di mesi) con un piccolo pulmino Renoult Estafette Alouette, ma lo rivendemmo subito. Consumava in modo incredibile e dopo averlo lasciato alla concessionaria pare che il cliente che lo acquistò dopo di noi abbia fuso il motore in autostrada in modo quasi irreparabile. Ci salvammo da problemi più grossi insomma.
Poi per anni belli realizzammo il sogno di un camper, su Ford Transit. Quando scendevo dal camper e salivo sulla 126 mi sembrava di sedermi direttamente sull’asfalto. Poi Viz venne una nuova Fiat 600 che ti piaceva tantissimo, un’auto che guidasti a lungo, e che cedemmo quando dovemmo con tuo grande dispiacere.
Ricordo poi un pomeriggio quando uscii per comprare le patate e tornai con una Fiat Punto. E fu la nostra ultima Fiat prima di tradire la casa di Torino, dopo che io mi sentii tradito dalla Fiat.
L’ ultima auto che abbiamo comprato assieme è stata la Polo, della Volkswagen. Quella non ti è mai piaciuta da guidare ma ti piaceva viaggiarci se la portavo io. L’abbiamo usata troppo poco, Viz.

Alla fine, esattamente un anno fa, il 21 dicembre 2016, ci siamo concessi una piccola soddisfazione. Assieme abbiamo fatto un brevissimo viaggio con una Jaguar. Un’auto signorile, elegante, con l’autista. Ci è costato troppo quel viaggio però, decisamente troppo. L’avremmo evitato se avessimo potuto.
                                                                                         Silvano C.©  
 (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.

Post più popolari di sempre

Post più popolari nell'ultimo anno

Post più popolari nell'ultimo mese

Post più popolari nell'ultima settimana