lunedì 4 dicembre 2017

il cavallo sbagliato



Sai cosa succede quando punti sul cavallo sbagliato? Che perdi quello che hai puntato perché ad arrivare primo è un altro.

Ammettilo che ci hai pensato, non troppo ma ci hai pensato.
Lo ammetto, me ne vergogno ma l’ho pensato veramente. Il fatto è che penso a tutto ed al contrario di tutto, non puoi ritenermi responsabile, non di questo almeno, perché alla fine prevalgono sempre i fatti. Sono le scelte a determinare colpe o meriti, non i pensieri.
Quindi è così. Ci hai pensato. (Sorridi)
Mai veramente, e non come intendi farla passare o come ci discutevamo un po’ scherzando anni fa. So benissimo che nessuno dei due è mai stato perfetto, ed è pure vero che io ho sempre guardato anche altrove, sia per far confronti sia per invidiare e sia per semplice voglia di ammirare anche ogni donna; è una mia debolezza. Del resto sapevi ed intuivi quasi tutto, ed ora direi decisamente tutto. Umanamente ho fatto errori, ma rifarei ancora tutte le scelte che ti riguardano, che riguardano noi. Non ho puntato su nessun cavallo sbagliato, non come vorresti farmi dire.
Eppure…
Eppure è un fatto. In un certo senso ho puntato ed ho perso. Tu mi dirai che sei tu ad aver perso, che la vita che ancora possiedo a te è stata tolta, e non lo hai scelto tu. Hai ragione. Hai dovuto partire prima di quando avresti voluto. Hai perso. Ma tutti in quel senso perdiamo prima o poi. Come diceva tuo padre nessuno ne esce vivo. E, sempre come diceva tuo padre, lo scorso anno non hai mangiato il panettone durante le feste di Natale ormai prossime (anche se tu preferivi il pandoro, ma il senso è quello).
Ora sei ingiusto, ho finalmente capito, sei ingiusto.
È vero, probabilmente sono ingiusto, e tu non hai colpe in questo mio pensiero, nelle mie paure nuove. Penso che ci sono stato, che mi faceva piacere accompagnarti alle visite specialistiche, che non mi è mai pesato aiutarti quando è servito, e che malgrado questo mi sentivo sempre libero di fare anche altro. Ho cominciato a stirare, cosa che avrei evitato volentieri. Ho iniziato a dedicare tempo a ciò che sino a poco prima seguivi tu, ma non era un problema. E stavo in rete. Visitavo luoghi. Vedevo persone. Curavo i miei interessi. E mi sentivo protetto, malgrado tutto. Tu c’eri. In caso di bisogno tu ci saresti stata, esattamente come io cercavo di esserci per te. Poi mi hai fatto lo scherzo di andartene. Di andartene prima di me intendo, cosa che non avrei mai voluto.
Non dirlo…
Lo so, non dovrei dirlo, ma di te mi fidavo, a te mi sentivo di poter chiedere e a nessun altro potrei allo stesso modo, a nessuno. E lo sai. Nessuno mi potrebbe sopportare veramente, sono micidiale e tu eri corazzata. Ma non sei mai stata il cavallo sbagliato, in nessun senso. In ogni eventuale cambio ci avrei rimesso. Solo che tu hai vinto la gara, sei arrivata prima di me. Tutto qui. È andata così. Ed ora staremo a vedere cosa succede. Sono curioso, un po’ preoccupato ma anche con piccoli progetti ancora da realizzare, e problemi da affrontare. La vita è anche problemi, inutile lamentarsene. Sorridi per favore, io ogni tanto ci riesco ancora.
                                                                      Silvano C.©  
 (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

2 commenti:

  1. Non so come ci sono capitato su questo post...
    Quello che hai scritto mi appartiene. Sono esattamente le parole le parole che avrei voluto scrivere e lo stato d'animo che ho. Probabilmente ci accomuna questa esperienza dolorosa. Grazie

    RispondiElimina
  2. Non so come ci sono capitato su questo post...
    Quello che hai scritto mi appartiene. Sono esattamente le parole le parole che avrei voluto scrivere e lo stato d'animo che ho. Probabilmente ci accomuna questa esperienza dolorosa. Grazie

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