domenica 12 novembre 2017

O Capitano! Mio Capitano!




O Capitano! Mio Capitano! Il nostro viaggio tremendo è terminato,
la nave ha superato ogni ostacolo, l'ambìto premio è conquistato,
                                                                 Walt Whitman


O Capitano! Mio Capitano! Il mio viaggio è terminato,
tu resti sul ponte della nave e ti chiedi che rotta seguire,
tu ricordi i miei consigli, e vuoi rispettare i nostri accordi,
ma io sono sbarcata, ho dovuto. Ora prosegui solo al comando
e ti sorgono dubbi che non prevedevi di dover affrontare.
Il timoniere non può aspettare i tuoi ordini, lui deve scegliere, ora.
Ma tu non sei certo di quali ordini dare.
Ero io che ti aiutavo a stabilire la rotta,
ero io accanto alla bussola a indicarti l’approdo,
ero io che cercavi nel pericolo, che ora devi affrontare da solo.
O Capitano! Mio Capitano! Il tuo viaggio non è terminato,
tu resti sul ponte della nave che fu nostra e cerchi la rotta da seguire.
Te lo chiedi quando vedi il sole all’alba, e quando scende a occidente,
ma resta sulla nave, non scendere anche tu prima del tempo
giungi al porto che ti aspetta, lontano, dove ancora non sai.
Io sarò su quella banchina, ci sarò in qualche modo, ci sarò in ogni caso.
Non chiedermi come, non te lo so spiegare,
ma so che la rotta che seguirai
ti farà ritrovare.

Fui modellista navale, sognai viaggi in oceani in tempesta su corazzate che combattevano contro la natura furiosa, non contro gli uomini. Ammirai, degli scafi in metallo, la linea e la prua tagliente, le scialuppe di salvataggio, la grande potenza di fuoco delle artiglierie perché mi piace l’idea di disporre di forza da usare al bisogno. Costruii piccoli modelli, ancora li conservo, altri sono rimasti solo progetti scordati da troppi anni. Mi illusi di avere davanti altre stagioni, e temetti di non vivere quelle che poi ho vissuto. Ho toccato con le mie mani le armi che uccidono, ma non le ho mai usate per uccidere, le ho considerate quasi dei giochi, e giocandoci ho vinto, primo tra tutti.
Ho capito solo dopo che la bellezza che ammiravo in una nave da guerra era sbagliata, eppure rappresentava una sfida dell’uomo, una delle tante, e pensavo che fosse solo questo, anche se avevo prove che così non era.
Poi scordai quei momenti, la vita mi pose davanti la sua vera sfida, cioè mi chiese di vivere, ed io tentai una risposta. Tu mi aiutasti, al momento giusto, ed ora, di nuovo, ho una nuova sfida da affrontare.
Tu mi saprai ancora aiutare, e non sarò mai un capitano.

                                                                                              Silvano C.©  
 (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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