sabato 18 novembre 2017

Conversazioni sentimentali in metropolitana




Elena Bibolotti scrive un libro maturo descrivendo la scelta di Carola, presentata come giornalista e scrittrice di storie erotiche, che arriva ad una svolta della sua vita indotta quasi inconsciamente da un suo alter ego più sfortunato o forse solo più cinico, impossibile da salvare, debole e forte, forse vittima felice di esserlo.


È questo il motore della vicenda, la curiosità ed il desiderio di aiutare malgrado il buonsenso benpensante, malgrado i consigli interessati e disinteressati, malgrado alla fine tutto sembri spingere a chiudere semplicemente un rapporto iniziato male e concluso pure peggio.

I personaggi ruotano attorno a Carola imponendosi con la loro volontà, la loro visione, e lei sembra accettare, sino alla fine, il gioco che le viene proposto.
La vita però l’ha già marchiata e lei non è più quella che era. 
Si è salvata, le è stato gettato un salvagente quindi si dovrebbe accontentare e vivere nella dimensione borghese che la fa sentire appagata anche se costantemente irrequieta ed alla ricerca della sua perversione, del suo modo di realizzarsi magari anche solo scrivendo. Ma non è così che deve andare il mondo, non è questo il suo modo di vivere. Occorre rischiare, rifiutare ciò che appare comodo per realizzare l’impossibile, magari tradendo, ma non troppo, magari approfittando, ma non troppo, magari anche deludendo, ma non troppo.

Carola non è una bella bambolina da corteggiare, conquistare e poi da esibire nei momenti eleganti perché sa come sostenere una discussione, da usare per il suo corpo o da sfruttare per guadagnarci qualcosa. Chi pensa di farlo magari si illude momentaneamente di raggiungere il suo scopo, poi però sarà costretto dai fatti a ricredersi. Cosa penserà Franco dopo la scelta della protagonista possiamo solo immaginarlo. Lei partirà e troverà una vita nuova altrove, e non sappiamo neppure come andrà a finire, solo che chi pensava di averla in pugno in realtà non avrà nulla, se non le proprie costruzioni crollate.

Carola è una vittima stanca di esserlo e che usa l’astuzia, acquistata a fatica e pagata molto cara, per capovolgere una situazione in fondo anche accettabile ma solo calandosi nella parte decisa per lei dagli altri. 
E questo non lo vuole più. 
Il resto è un intreccio con varie sorprese e con alcuni momenti caratteristici della scrittura di Elena, ma molto più diluiti, talvolta solo accennati. Il sesso conta, conta sempre, ma pesa di più la vita che preme, il desiderio di realizzare il sogno, la paura di farlo, il timore di perdere tutto.
La caduta, quando avviene, può portare alla disfatta definitiva ma anche alla volontà di non cadere ancora, di aspettare l’occasione per rialzarsi riscrivendo nuove regole ignorando quelle obbligate.










Il cuore non è più solo un muscolo quindi, e ciò che qualcuno vorrebbe imporre con apparente dolcezza, perché in certi ambienti si fa così o solo per aiutare, non è la strada che piace a Carola.


                                                                                              Silvano C.©  
 (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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