lunedì 18 settembre 2017

Gli imbecilli e i maleducati sono tra noi, non solo in rete




Partiamo da qui:
I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. E' l'invasione degli imbecilli [Umberto Eco, giugno2015].

E continuiamo osservando direttamente cosa si dice oggi sui social, sui blog, ovunque nella rete. È indubbio che se si approfondiscono meglio i messaggi che molti trasmettono, o semplicemente rimettono in giro dopo averli trovati, in molti casi si tratta di bufale ingenue o create in malafede. E poi ci sono le prese di posizioni un po’ discutibili o di parte, se non del tutto sbagliate. Alcuni esempi? Gli animalisti che si commuovono per orsi e cani abbandonati ma che non hanno alcuna pietà per gli esseri umani, ritenendoli meno affidabili del loro animale domestico selezionato nei secoli per essere un nostro servo, mentre le persone conservano il loro libero arbitrio. E poi i sostenitori di TUTTI i partiti e movimenti politici. Tra di loro si nascondono, più o meno numerosi, degli emeriti ignoranti (nel senso che ignorano) che non sanno capire le ragioni politiche, sociali, economiche ed umane degli avversari. Anche un avversario politico non sempre dice cose sbagliate, mi sembra lampante. E poi i sedotti da santoni, guru, medici radiati dall’ordine e truffatori già condannati che preferiscono atteggiamenti antiscientifici piuttosto che ascoltare le ragioni del buon senso e della solidarietà necessaria per chi vive in una società e non isolato in una landa sperduta. Costoro vorrebbero ottenere tutti i benefici dello Stato sociale senza pagarne il prezzo, fatto anche dei diritti altrui e dell’accettazione delle decisioni democratiche.  

Ma non serve continuare con i tanti esempi del genere che tutti troviamo sul web. Io vorrei uscire di casa piuttosto, e vedere le persone reali, che in questo caso vorrei definire gente, in senso dispregiativo, e presto capirai perché.
In strada, negli uffici, nei luoghi pubblici, ovunque, io trovo sempre più veri e propri stronzi, di ogni genere ed età. Non è che la rete sia peggio del mondo reale, o che aiuti queste persone a manifestarsi più facilmente. È il mondo reale che condiziona la rete. La rete non è altro che la cartina al tornasole, la vetrina, di quello che avviene già tra di noi.
Non è vero che l’anonimato permette a tutti di essere aggressivi o peggio da ora che c’è la rete. Sono anni che in strada, nascosti nelle nostre costose scatolette su ruote, mutiamo carattere appena seduti e con un volante in mano. Sono anni che i vandali vanno in giro di notte far danni per il solo gusto di far danni e perché si sentono invisibili. Sono decenni che i bulli tormentano loro coetanei o violentano loro amiche, e le vittime semplicemente si vergognavano di ammetterlo, sperando che la situazione cambiasse. Sono anni cioè che il marcio c’è tra noi, ed ora è solo più evidente, ma c’è sempre stato.
Noi poi siamo da sempre razzisti, anche se mettevamo in giro le favolette consolatorie tipo italiani brava gente oppure quando ci scandalizzavamo per Nelson Mandela (un nero) perseguitato da una società dominata da una minoranza bianca. Abbiamo sfiorato addirittura il ridicolo, col senno di poi, quando abbiamo preso le parti di un bellissimo Sidney Poitier nel film Indovina chi viene a cena? Oggi sarebbe lo stesso? Oggi diremmo o penseremmo di essere tutti tanto buoni ed aperti al diverso per colore di pelle? Domande retoriche: le risposte sono No in entrambi i casi.


Ma senza scomodare il passato io in questi ultimi giorni ho discusso con due simpatiche vecchiette (immagino tutte casa e chiesa) che esprimevano nei miei confronti a voce alta giudizi fondati sul nulla, perché non mi conoscono ed io non conosco loro. Dal condominio di fronte trovano comodo portare rifiuti non riciclabili nel nostro condominio perché così noi dobbiamo poi smaltirli a nostre spese, e non a spese loro come correttezza vorrebbe. Un’addetta alle pulizie mi ha richiamato in modo scortese perché stamane stavo per entrare in un supermercato chiuso mentre lei teneva la porta aperta per pulire l’ingresso. Non ho avuto una risposta migliore pronta, ho solo spiegato che lunedì scorso era aperto, e che oggi il parcheggio era pieno. Evidentemente era plausibile l’errore, e in ogni caso non sarei entrato, capito che l’esercizio era chiuso. E anche qui mi fermo. L’aggressività la noto ogni giorno, quando esco di casa, e quelli che incontro non posso smettere di seguirli né posso bloccarli o togliere loro l’amicizia. Esistono, sono nella mia vita reale, sono veri stronzi in carne ed ossa. Io cerco di evitarli, ma abitano vicino a dove vivo io, e a volte devo incontrarli.

                                                                        Silvano C.©  
 (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)


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