martedì 1 agosto 2017

L’ultima sera di luglio

Tornavo in auto dalla pianura infuocata e iniziavo ad avvertire i primi segnali del fresco, diretto a nord. In lontananza le Prealpi. Ho avvertito chiarissima la tua assenza, l’impossibilità inaccettabile di scambiare un commento, poche parole con te.
Mi sono fermato alcuni minuti in un’area di sosta piena di rifiuti, segni del tempo attuale, ed ho ripensato alle migliaia di volte che quella ed altre strade le ho percorse con te, accanto.
Non dormivi mai quando guidavo, volevi che non mi addormentassi a mia volta.
Ogni tanto mi chiedono cosa farò in questo periodo di ferie. Come trascorrerò agosto. Avrei anche impegni, e non pochi. Sicuramente vedrò qualcuno e qualche breve giro farò. Già vedo persone o le vado a trovare, e seguo i consigli di tanti e del buonsenso.
La cosa che non mi torna, che stride, che non mi piace, è che sarà il mio primo agosto senza di te, dopo tanti anni.

Vedere poi, circa mezz’ora dopo, lo spettacolo delle montagne disposte come quinte teatrali, con tonalità di colore sempre diverse e maggiormente tenui più la loro distanza era maggiore mi ha trasmesso un po’ di pace e tanta nostalgia, nostalgia di te. Mi stavo avvicinando.

                                                                        Silvano C.©  
 (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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