venerdì 2 giugno 2017

Il mare greco




Sonia predispone da mesi le sue vacanze, con Enrico. Li aveva colpiti, molti anni prima, un piccolo gruppetto di isole greche che avevano raggiunto fortunosamente imbarcandosi direttamente sul posto ed unendosi ad una comitiva di francesi che avevano messo a disposizione due posti in una piccola cabina doppia di un bellissimo anche se un po’ datato 12 metri.

Una puro caso. Loro due volevano stare qualche giorno sulle spiagge di un’isoletta, ma il veliero offriva questi due posti dopo la defezione improvvisa di due che all’inizio facevano parte del gruppo. Sonia ed Enrico si guardarono negli occhi, si capirono in un secondo e si offrirono come membri dell’equipaggio. Accettarono le semplici mansioni loro assegnate e vissero la loro più bella avventura in mare di sempre. Fu brevissima, solo 4 giorni, ma se la portarono nel cuore per anni ed anni, raccontandola a tutti e continuando e riviverla.

Sonia stavolta decide di organizzarsi, con un gruppo di amici italiani, e prenota un altro 12 metri direttamente dall’Italia. Le uniche (quasi) differenze consistono nel fatto che la partenza è fissata dal Pireo, che tutto l’equipaggio è greco e che loro, assieme agli altri ospiti paganti, sono tutti italiani, non francesi. Anche i giorni di navigazione sono un po’ di più, otto invece di quei primi meravigliosi quattro. Per il resto sarà (quasi) tutto come avevano sempre sognato di poter ripetere da anni.

La comitiva parte dalla città del nord all’inizio di luglio, si imbarca ad Otranto dopo due giorni di viaggio non facile, ma arriva in orario al Pireo. Qui le formalità sono ridotte al minimo e l’operazione più complessa è il trasferimento dei bagagli, a piedi, lungo le banchine del porto. Ma con loro portano poco. Il caldo estivo facilita la leggerezza delle cose da trasferire. In meno di dieci ore il Μνήμη salpa per Pountikussa.

Per tutta la traversata, che si svolge senza fretta, gli amici stanno vicini a Sonia ed Enrico. Ognuno racconta di sé o di esperienze comuni. 
Durante il giorno, stranamente, in pochi sentono il desiderio di un tuffo in quel mare blu da far paura, trasparente come un cristallo, fresco ed invitante. 
Poi, quando scende la notte, mentre la Luna li guarda, loro si ritrovano e stanno uno accanto all’altra. Qualcuno con una chitarra ricorda Battisti, De Andrè e Guccini, ma ognuno in realtà insegue i propri fantasmi.

Finalmente arrivano, col 12 metri, in quella baia tanto a lungo sognata. Il momento è arrivato. Sonia scende in cabina e sale con Enrico. Chiede ai marinai greci qualche cosa e poi apre l’urna, lasciandolo finalmente andare nel mare che aveva sempre voluto rivedere. Era stata quella la sua ultima volontà.




Ciao, Viz.    Non ti porterò in Grecia, perdonami, ma resterai vicino a me, a poca distanza da dove sta la nostra casa.   

                                                                        Silvano C.©  
 (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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