mercoledì 14 giugno 2017

E se tocca a noi?




Statisticamente oggi molti italiani moriranno. Di qualcuno sarebbe bene dimenticare in fretta sia chi fosse sia le sue azioni. Di molti altri, invece, giustizia vorrebbe che ne rimanesse il giusto ricordo. Prima di tutto tra le persone che li hanno amati, e poi tra quanti hanno avuto occasione di conoscerli in vita per quanto di positivo hanno fatto o tentato di fare.

Ecco. Provo a rovesciare l’idea che mi assilla da mesi ormai. In che modo io posso onorare la memoria di Vittoria e, malgrado questo, andare avanti con la mia vita, perché non ho scelto io di vivere al posto suo, nessuno mi ha dato questa possibilità di poter decidere.

Se fosse toccato a me insomma, ora cosa preferirei che succedesse?
Non mi piacerebbe essere scordato in pochi mesi, mi sembrerebbe ingiusto, è evidente. Vorrei che le persone che in vita mi sono state vicine non scordassero in fretta le mie stupidaggini, le mie sfuriate, i miei pregi ed i miei difetti. Non gradirei la pietà o le parole di circostanza se non per il tempo minimo strettamente reso necessario dalle circostanze, ma preferirei che si ridesse ancora delle innumerevoli azioni volutamente o casualmente ridicole nelle quali mi sono trovato coinvolto.

Vorrei restare un buon ricordo per chi mi ha amato o mi è stato amico. Accetterei le critiche postume al mio carattere, ma vorrei che mi venissero anche tolte colpe che non credo di meritare. Gradirei insomma una mia memoria il più vicina possibile alla realtà, con un po’ di comprensione per le mie debolezze, troppe certo, ma tutte mie.

E poi, per chi mi è stato più vicino, vorrei che il dolore fosse lieve, minimo, giusto quel poco per dire che c’è stato.

Ovviamente mi farebbe molto piacere essere compianto a lungo, il mio amor proprio me lo richiede, ma ad ogni dolore c’è un limite, ed oltre quel limite basta. Che mio figlio e mia moglie riprendano a vivere, senza scordarmi magari, ma a vivere pienamente. Vedere gente. Uscire. Andare al cinema o in vacanza. Avere tanti amici attorno. Ridere delle miserie che ci toccano tutti. Risolvere ogni problema economico. Mandare a quel paese tutti coloro che se lo meritano. Inventare vie nuove. Essere finalmente liberi della mia presenza invadente e fare, sarebbe ora, quello che il cuore detta loro.

Io vorrei che specialmente mia moglie riprendesse a vivere pienamente, sorretta da tante persone, che riuscisse a contenere in scatole sempre più piccole il dolore e trasformarlo alchemicamente in altro, molto più leggero e sopportabile. Non vorrei essere un monumento da non smuovere mai. Avrei vissuto la mia vita, e dopo sarebbe giusto che venisse il turno degli altri.

Non so se mi basterebbe. Io vorrei anche qualche sprazzo di felicità, per loro. Specialmente pensando a mio figlio vorrei che si affermasse e trovasse soddisfazione, perché se la merita, e non ha santi in paradiso. Io, se pure quel luogo esistesse, non apparterrei alla schiera dei santi e non potrei influenzare un bel nulla.

Ecco, solo questo. Il resto lo lascio intuire, e non credo che sia troppo ardua come eventuale riflessione.
E tu cosa vorresti che succedesse se capitasse a te?



                                                                        Silvano C.©  
 (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

1 commento:

  1. capiterà, a me, a tutti quanti, vorrei lasciare una bella torta al cioccolato in mezzo alla tavola, due bottiglie di buon vino, (non conosco quale sia il buon vino) e alcune sedie, e chi verrà mangerà e berrà, parlando e cantando mi saluteranno, per poi continuare a vivere la loro miglior vita...che sia per tutti i vivi sempre e comunque, la miglior vita.

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