domenica 7 maggio 2017

ho gli occhiali scuri, il serbatoio oltre la metà, non è notte…posso andare…




Visto che ho sempre ammirato i Blues Brothers mi piace quella specie di citazione che ho messo nel titolo, ma è solo un espediente per entrare in tema.

Io effettivamente da molto tempo quando esco metto gli occhiali scuri anche se non mi servirebbe. Non sono fotofobo, non molto almeno, e di solito gli occhiali da sole li indossavo solo al mare o in montagna dove i raggi arrivano forti, possono fare riflessi e danni.

No. Il mio motivo è diverso. Li uso perché se mi capita di piangere posso dissimulare molto più facilmente e quindi passare inosservato anche se incrocio qualcuno a breve distanza. Non è che pianga di continuo, ma mi capita, sia in casa che fuori, in giro. Dipende dalle situazioni, da quello che evoca la mia mente, da ciò che vedo, dai discorsi che mi capita di fare e che ad un certo punto non so più controllare.

Gli occhiali scuri sono uno schermo, una maschera protettiva da tenere armata e pronta in caso di emergenza.

Oggi poi un po’ mi sono serviti, ma non troppo. Mi sono distratto parlando con alcuni alpini in servizio volontario per onorare e fare opera di sorveglianza presso il sacrario dei Caduti di Rovereto, chiamato anche Castel Dante. Arrivati sul posto si gode di una vista molto bella. Non come dalla Campana dei Caduti sul Colle di Miravalle, un po’ più in alto, ma pur sempre un panorama magnifico. Io amo gli alpini. Ammiro i Nuvola di Trento, sempre pronti a partire per aiutare chi ha bisogno (dopo terremoti, inondazioni, disastri naturali) e per dare sostegno ai più deboli.

Abbiamo parlato di dove andranno a mangiare, e gli ho indicato il posto. Abbiamo parlato della Manifattura Tabacchi, ormai archeologia industriale ed ora in attesa di realizzare progetti della Provincia. Ho parlato delle Zigherane, del ponte delle Zigherane, dei Bossi-Fedrigotti, della galleria Adige-Garda e di pensioni. Oltre che di molte altre cose.

Alla fine, scendendo, ero quasi allegro, gli occhiali non mi servivano più. Non ti ho scordata, che pensi? Continuo ogni momento a parlare con te, a farmi dar consigli, a prendere impegni, a fissare un calendario a medio termine sui miei impegni, a tener conto delle tue indicazioni, a seguire alla lettera quello che mi dici. Eppure oggi, per un po’, ero sorridente, e non ne capisco il motivo. Forse anche tu sei allegra, lo spero. Non so dove tu sia ma forse sei stata allegra per un po’, ed hai voluto che lo fossi pure io. Grazie, di ogni cosa, grazie, per tutte le volte che non te l’ho detto in modo esplicito o fatto capire, grazie per la forza che ancora mi fai arrivare.

Fosse per me sarei crollato come un castello di sabbia da molto tempo.

Dimenticavo. Prima di rientrare a casa ho comprato qualche biscottino, nella pasticceria che ti piaceva, e due paste, due di numero. Forse oggi sono stato per un po’ felice, ed ho pure scattato alcune foto.

                             Mi manchi da morire, Viz.

                                                                        Silvano C.©  
 (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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