giovedì 6 aprile 2017

Io c’ero




Non so dirti da quanti anni non speravo in una rimpatriata come quella di ieri. C’erano mia sorella e le mie tre cugine, senza altri parenti, o anziani, o figli e nipoti (salvo l’immancabile eccezione). Esattamente come quando eravamo piccole, tanti anni fa. Sono quelle riunioni che si realizzano solo in particolari circostanze, e che si ripetono raramente.

Nessuno ha pensato di far foto, meglio così. Le foto iniziano a dare fastidio a tutti, fanno pensare ad un futuro che avrà superato il presente trasformandolo in un nostalgico passato.
Nessuno poi ha voluto far foto, sono sicura, perché nessuno voleva escludermi. Io non avrei lasciato traccia secondo la nuova tecnologia digitale, e se pure qualcuno avesse potuto usare i vecchi rullini ad emulsione sensibile che andavano sino a non troppi anni fa il risultato non sarebbe stato diverso. Io non sarei comparsa.

Io però c’ero, devi credermi. C’ero nelle battute delle mie cugine, nelle frasi di mia sorella, e c’ero anche quando tu hai ceduto e sei andato a fare due passi fuori, all’aria, uscendo dal locale. Ti ho seguito, per vedere che facevi, e per fortuna sei stato interrotto nei tuoi pensieri da due cugine ritardatarie che ti hanno distratto, costringendoti ad una battuta. È così che ti ho conosciuto, capace di far battute su tutto e tutti, ed è così che poco alla volta dovrai trovare la forza di ritornare.

A proposito di forza, poi, ti devo svelare un segreto. Tutti mi pensano apparentemente debole ma con una forza enorme. Tu stesso, quando mi vieni a trovare dove non sono mi chiedi di darti la tua forza, di fartene avere almeno un po’. Eppure è facile. Devi solo partire dalla regola aurea: se ad una cosa tieni veramente devi essere disposto a pagarne il prezzo. E quale sarà il prezzo da pagare per avere la forza che tanto desideri? Scavarla dove già si trova e portarla in superficie, iniziando a tenere solo per te le tristezze, le paure, le malinconie, i momenti nei quali non sai più a chi affidarti per avere aiuto e i momenti di fragilità contagiosi.  E poi arrivare a trasmettere ottimismo, voglia di vivere, allegria, energia positiva, tramutando le giornate di chi ti incontra in momenti diversi. Facilissimo, vero? È tutto quello che ti serve per avere la forza che avevo io. Ci arriverai per gradi, per passaggi successivi, e modificherai, un po’, il tuo carattere. Sul fatto di saper sempre far progetti nuovi sei già sulla buona strada, devi solo continuare, e non perderti.

Io poi c’ero quando vi hanno portato quel buonissimo lambrusco rosato, frizzante e fresco, oppure quando hanno servito le pappardelle al ragù, i cappelletti in brodo o i bigoli al torchio al sugo di salciccia. C’ero specialmente quando hanno portato gnocco e tigelle con pesto montanaro ed affettati. E c'ero con i ciccioli. Non dirmi che non mi hai vista sorridere. Se non mi hai vista non ti saluto più.

Tanto resto qui. Viz.



                                                              Silvano C.©  
 (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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