domenica 23 aprile 2017

Il giorno dopo




Ti è passata? Si può discutere ora o è meglio rimandare ad altra occasione?

In che senso se mi è passata? Ho forse detto cose sbagliate o inventate o non vere? Non credi anche tu che la vita sia sbagliata, ingiusta, in una parola stronza?

Lo penso, e che differenza fa? Non cambia la situazione, mi pare. Cambia molto che tu ti lamenti se soffia il vento? Quello fa il suo lavoro: soffia.

Non mi è passata, in ogni caso, ma sono obbligato a prendermela di meno. Ho realizzato che alla fine siamo in troppi nella mia-nostra situazione. Milioni di persone. E più l’età avanza più la legge delle probabilità lavora ai danni di tutti. Non è mal comune mezzo gaudio, quello mai, ma è inutile che mi lamenti. È un fatto. Fa incazzare di brutto ma rimane un fatto.

Ed allora quali sarebbero le novità di oggi?

Ho finito sommariamente di sistemare le stanze. Ho fatto due passi fuori. Il vento oggi soffia meno e fa meno freddo. Forse, dico forse, la mangiatoia per uccellini è stata finalmente notata. Inizio a vedere più chiaramente alcune cose da fare. Tra non molto torna nostro figlio. Io ho sempre ammirato le persone che sapevano accettare le sberle della vita senza lamentarsene, e mi sono comportato nel modo esattamente all’opposto.

Solo questo? Che già non sarebbe poco, lo ammetto.

No, non solo. Devo decidermi anche a reagire in modo diverso. Con calma, per favore, mi serve tempo. Tu te ne sei andata ed io mi lamento. E come mi sarei lamentato se la tua agonia si fosse prolungata come quella di mia madre? Questo non so dirlo. Mi hai risparmiato questo strazio indefinibile. Mi hai dato molto di quanto di bello potevi darmi e mi hai evitato quasi tutte le cose difficili che mi sarebbero toccate. Hai fatto una scelta precisa quando eri in grado di farlo, e cioè non di farmi preoccupare quando chiunque avrebbe dato di matto. Il guaio è che quello che non ho pagato prima lo pago ora, nulla è mai gratis.

Lo so, questo lo capisco. Forse hai ragione, ma non completamente. Alcune cose succedono senza premeditazione. Quando si muore rimane un mistero che non sappiamo controllare. Poi non sei solo. Hai un’enorme responsabilità che ora pesa solo sulle tue spalle.  E responsabilità è sinonimo di vita che ti ama, fattene una ragione, e datti una calmata. 

Viz, la tua assenza è una presenza continua...

                                                                              Silvano C.©  
 (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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