venerdì 14 aprile 2017

Come una vecchia scarpa

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Sei una vecchia ed inutile scarpa, con la suola rotta e pure un po’ staccata che quando piove non ripara neppure dalla pozzanghere più piccole.

Sono una vecchia ed onorata scarpa, forse volevi dire, quella che tu non diventerai mai. Mi disprezzi, ma la tua è solo finzione. Mi stai semplicemente invidiando. Io ho camminato veramente, ho calcato cemento e asfalto, legno delicato e rocce di montagna, ciottoli di fiume e rena in riva al mare, facendo però riempire di sabbia i piedi del mio padrone. È stata una delle volte che si è divertito di più, se proprio vuoi saperlo.

Sei superata oramai, se ti va bene andrai nella differenziata. Hai finito di vantarti di tutte le tue vecchie imprese. Quelle sono ormai storia, vecchia ed inutile, giusto adatta per riempire qualche testa nostalgica che non capisce il nostro futuro. Una testa analogica e praticamente in bianco e nero. Cieca alle innovazioni.

Non so se sono cieca, forse lo sono. Posso però dire di aver fatto il mio tempo, di averlo vissuto al mio meglio possibile, e sono durata anni ed anni.
Tu che ti senti tanto tecnologica e moderna quanto pensi che durerai? La metà dei miei anni? Ancora meno? Il tuo destino ora è cogliere tutte le opportunità, non guardarti mai indietro, non farti venir dubbi e correre sempre.
Se appena ti metti a pensare sei perduta. Non farlo. Corri e sii felice del tempo che ti tocca. Non lo hai scelto tu. Non è colpa tua. Ed hai proprio ragione, io sono una vecchia scarpa. Scusami se ti ho fatto perdere tempo.


                                                                                     Silvano C.©  
 (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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