giovedì 27 aprile 2017

C.d.D.




So già quello che pensa, ma le garantisco che lei è la persona giusta per questo incarico.

Ma io non penso nulla, anzi, sono solo molto stupito di essere stato convocato qui. Io non ho chiesto niente a nessuno, che ricordi.

Appunto. Lui mi ha detto che può iniziare appena lo desidera, anche subito, se vuole.

Ma lui chi, scusi? E poi per fare cosa? Io ho già le mie bestie da guardare.

Per favore usi più rispetto. Lui ha scelto lei, e Lui non sbaglia mai.

Ma Lui chi, ripeto?

Non Gli piace essere citato inutilmente. E poi ha troppi nomi, e troppi devono ancora inventarne per chiamarLo. Lei deve solo entrare nella stanza che vede, quella, ed iniziare. E non si preoccupi per le sue bestie.

Ma scusi, che devo fare, se accetto questa assurdità?

Vede, ora mi fa perdere tempo, anche se lo sapevo già. Voglio essere esplicito. Lei nella stanza trova un libro. Ogni pagina sinistra ha un numero, che a lei sembra casuale, ed a fianco un episodio descritto in modo sintetico. Quella destra invece è ancora bianca. Deve scrivere quello che vuole sulla pagina bianca. Tutto chiaro?

No, per nulla. Cosa sarebbe quel numero, scusi?

Quello è una persona. Magari vive oggi in Francia. Forse è morta tremila anni fa in Cina. Forse vivrà fra 500 anni in Burasia. Il numero è un modo per non farla fissare sul nome. Per non farla distrarre. Lei deve sono scrivere quello che desidera sulla pagina ancora bianca. Fatto questo, va alla pagina successiva. E questo per sempre. Il suo incarico non ha scadenza. Non porta a riconoscimenti di alcun tipo, ma è molto importante.

Ma lei mi prende in giro…

So che lo pensa. Vuole decidersi ad entrare ora? Tra due minuti lo farà.

Entra. La stanza è arredata in modo essenziale. Un tavolo di noce, pesante, scuro. Una sedia robusta, ma dall’aspetto comodo. Sul tavolo un libro già aperto, non particolarmente spesso, ed una luce, una vecchia luce da scrivania come usavano nei primi tempi dell’avvento dell’elettricità. Di fronte una finestra, aperta, con vista su un parco di alberi d’alto fusto talmente fitti da non far capire il paesaggio che nascondono.
Per curiosità legge.
130496302849596 – lui piange per molte ore al giorno.
E nessun chiarimento. Ma che razza di…? Poi, dove non aveva letto, trova: lui è preoccupato per la madre, che deve morire, nessuno le dà più nulla per sfamarsi. E lui è troppo lontano.
Rimane interdetto. Ma che roba è? Poi decide di scrivere: una vicina nota la madre dell’uomo, ed inizia a portarle, ogni giorno, una ciotola di verdure e carne.
Poi sfoglia il libro: 40673339601058 – mentre passa dà un calcio ad un cane, senza una motivazione. E lui scrive: fatti pochi passi inciampa e si sloga la caviglia in modo molto doloroso.
E poi: 39610483728884 – la moglie lo tradisce … e lui si chiede, ma con…? lo tradisce col vicino, lui la trascura, e spesso la picchia. Non sa che scrivere, poi: il vicino viene allontanato dal suo padrone per un incarico in un luogo molto lontano. La moglie una volta reagisce all’aggressione del marito, e lui, stupito, la rispetta di più, e la sera fa l’amore con lei come nemmeno venti anni prima.

Continua così per ore ed ore, ed inizia a trovare un senso, in quello che scrive, poi decide di uscire dalla stanza.

Ti aspettavo, giusto ora. Hai capito?

Non ho capito nulla. Io aggiungo solo frasi che mi sembrano avere un senso, che portino un po’ di giustizia.

Esatto. Sei quello giusto, sei il Contatore di Dio.



                                                                Silvano C.©  
 (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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