mercoledì 18 gennaio 2017

l’onda




Ho bisogno, credo come molti, di momenti e date simbolici da associare ai ricordi di eventi importanti.
È un artificio, lo so molto bene, ma è quasi impossibile da ignorare completamente.
Ieri è stato un giorno importante a questo proposito ed è trascorso senza particolari nuovi traumi. Non che mi aspettassi grandi cose, lo ammetto, comunque attendevo il suo passaggio.
Ed ora? L’onda principale è passata travolgendo ogni cosa, senza lasciare nella mente nulla come prima. Altre onde sono passate, meno alte, dopo la prima, e ieri anche questa.
Non è cambiato nulla tra il giorno prima ed oggi. Nulla che io possa percepire. Sembra che una nuova normalità si stia affacciando, ed io non so se resisterle, perché mi sembra troppo presto, o tentare di crederci, magari illudendomi perché effettivamente è troppo presto.

È inverno, mi dico, ed è arrivato il vero freddo dopo che tu te ne sei andata. Se cerco simboli sono servito. Ora aspetto la primavera, che arriverà, come ogni nuovo anno, e farà risvegliare la natura. Lei non si cura mai di chi ha lasciato indietro, non è suo compito.
Mi spaventa tutto questo, anche perché so che è così che funziona, da sempre, che è giusto che sia così, che razionalmente l’ho sempre saputo.

Ora mi resta solo da capire dove ti posso ritrovare, e in che modo. Dopo, credo o immagino, potrò pensare a cosa fare, a progetti nuovi, a riaggiustare le crepe nei muri, a seminare nuove piantine, a riprendere il filo di discorsi interrotti, a guardare al domani.

                                                                               Silvano C.©  
 (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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