martedì 1 novembre 2016

La guerra civile in Trentino




Le terre di confine, o comunque contese, vissute e pensate in modo diverso dagli stessi nati in quelle terre sono tante. Il Trentino è una di queste, e per capire la situazione occorre fare un salto all’indietro di qualche secolo.

La prima cosa che appare evidente dal punto di vista della geografia fisica è che un confine naturale per tutte le aree alpine, a nord o a sud che siamo, è lo spartiacque delle Alpi. Per millenni i passi montani sono stati percorribili solo in particolari condizioni e stagioni, ed hanno separato in modo netto le popolazioni sui due versanti.

Un altro aspetto da non scordare è che la formazione di grandi stati nazionali ai confini dello stivale italiano è avvenuta molto prima che nascesse il nostro stato-nazione, e che questo ha messo gli italiani in posizione di inferiorità e difficoltà molto a lungo, confinandoli in dispute tra realtà locali pur importantissime ma mai di respiro statale come lo conosciamo dall’Unità ottocentesca.

Anche la Chiesa ci ha messo del suo, travalicando senza difficoltà i confini fisici e politici e mantenendo contatti anche tra realtà in lotta tra loro.

È avvenuto così che per secoli il Trentino, terra italiana, è rientrato nella sfera d’occupazione e controllo veneziano (solo per la sua parte più meridionale) ed in seguito completamente austriaco, con l’unica parentesi legata alle conquiste napoleoniche, che hanno fatto rientrare per pochi anni parte del Trentino in Italia. La vicinanza ai popoli di lingua tedesca era ed è crescente man mano che ci si avvicina al Brennero, e le due province di Trento e Bolzano ancora oggi sono molto diverse da questo punto di vista, pur essendo unite in un’unica regione autonoma. La stessa provincia di Trento poi presenta un affievolirsi dei legami con l’Austria avvicinandosi ai suoi confini con la provincia di Verona.

Per secoli il governo di Vienna è stato illuminato, ferreo ma aperto sia culturalmente che dal punto di vista amministrativo ed economico. Per rimanere nella sola Rovereto, ad esempio, la cultura locale ha potuto beneficiare di grandi aiuti e riconoscimenti. Sono state autorizzate scuole superiori come un liceo e una scuola superiore a carattere più pratico, vi è nata l’Accademia degli Agiati, per secoli gli zattieri di Borgo Sacco hanno potuto commerciare con tutte le comunità che si affacciavano sul fiume Adige, da nord sino al mare Adriatico. La struttura del catasto trentino era all’avanguardia, grazie all’impero austro-ungarico, rispetto a tutto il resto del territorio a sud delle Alpi. A Rovereto a metà Ottocento è stato concesso di avere una Manifattura tabacchi che ha dato lavoro a migliaia di donne, le famose zigherane. Si sono formate le prime società di mutuo soccorso, sono stati riconosciuti diritti alle donne derivanti dalla loro indipendenza economica, ed il Trentino è stato a lungo una terra tranquilla, senza particolari problemi di tipo economico, grazie alle proprie manifatture (importantissima anche quella legata alla seta). Rovereto ha avuto il primo teatro in provincia di Trento, una sua biblioteca, un suo museo civico.

Per molto tempo il controllo di Vienna è stato esercitato in guanti di velluto, poi la situazione è mutata. I primi moti indipendentisti ai confini dell’impero asburgico hanno fatto aumentare la spinta centralista.
In tempi più recenti alcuni trentini, come De Gasperi e Battisti, eletti al parlamento di Vienna, hanno iniziato a domandare maggiore indipendenza, a chiedere un’università in lingua italiana. I tempi però erano ormai inadatti a tale richiesta, il mondo stava mutando velocemente, e lo stesso Trentino felix era destinato ad essere comunque un ricordo. Vienna non avrebbe più lasciato l’autonomia alla quale molti erano abituati e per la quale non avrebbero mai voluto lasciare l’impero, considerandolo la loro Patria.

Così iniziò letteralmente una guerra civile, combattuta all’interno del primo conflitto mondiale. Persone nate in trentino, magari nello stesso paese, vicini di casa talvolta, si trovarono divise (indossando divise di diverso colore). Alcuni come Battisti superarono il confine e iniziarono a fare propaganda contro l’Austria e poi si arruolarono volontari nell’esercito regio italiano. Altri vennero semplicemente richiamati alle armi da Vienna e diventarono soldati austriaci.
Ognuno di loro combatté volontariamente o per servizio militare obbligatorio per una diversa Patria, che in questo caso però aveva in comune lo stesso territorio, la stessa lingua, la stessa fede religiosa, la stessa cultura di formazione.

Definire eroi e traditori i combattenti di una parte e dell’altra fu solo dovuto alla scelta di campo. Battisti fu un traditore, impiccato per tradimento dopo un processo breve e senza alcuna speranza di grazia. Dopo, a guerra finita, fu considerato un eroe dai vincitori, gli italiani, e per lui furono eretti monumenti e riservati onori, ma furono in tanti come lui, meno famosi, a combattere contro i loro stessi conterranei per liberare il Trentino dalla dominazione austriaca.

La guerra civile trentina, in estrema sintesi e con immancabili imprecisioni o dimenticanze, fu questo. Cosa avvenne dopo è storia tutta italiana. Gli irredentisti trentini, cioè gli interventisti che volevano Trento italiana, furono parte della forza che contribuì alla nascita del fascismo. Alcuni morti in trincea prima del 1918 divennero eroi celebrati dalla nascente dittatura per giustificare e nobilitare le proprie ragioni.

E questa guerra civile trentina oggi è finita? In Trentino, oggi, si è raggiunto un accordo, si sono accettate le ragioni anche dei combattenti sul fronte opposto? La risposta è no. Ancora oggi molti considerano Battisti un traditore, non un eroe. E ancora oggi chi è nato in provincia di Trento prima del 1918 viene considerato da alcuni come austriaco, austroungarico, sudtirolese di lingua italiana, ma non italiano, al massimo trentino.


                                                                                                                            Silvano C.©   

(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.

Post più popolari di sempre

Post più popolari nell'ultimo anno

Post più popolari nell'ultimo mese

Post più popolari nell'ultima settimana