venerdì 14 ottobre 2016

Cervello in fuga




Se uscissi dall’Italia diventerei un cervello in fuga, ma mica ne sono certo. Ci vogliono le condizioni, quelle giuste, non sia mai. Dovrei avere prima di tutto l’età adatta, perché se non avessi l’età farei ridere. Altro che cervello. Diventerei il pensionato che con la sua pensione tenta di vivere un po’ sopra i mezzi che avrebbe in Italia, nella speranza di non ammalarsi mai, e di trovare la giusta assistenza medica.  
E poi il corpo che fa, resta qui senza cervello? Se è per questo già ne abbiamo tanti di corpi senza cervelli, in Italia, basta che ci mettiamo a cercare senza neppure troppo impegno.
Ma quelli che invece fuggono ed arrivano da noi, sono pure loro cervelli in fuga, o solo corpi umiliati, derisi, martoriati e indesiderati? Loro un cervello lo hanno o lo possiedono solo se poi se ne fuggono pure loro dall’Italia, e ci passano sopra diretti altrove, in paesi senza muri né confini, senza religioni e senza razzismo? Ma ci sarà un paese così? E forse che loro non hanno religione, oltre a non avere cervello, ma solo un corpo ingombrante e che nessuno vuole?
Certo che usare due pesi e due misure tra chi è dentro e chi è fuori non fa molto onore a nessuno, se è vero che pure noi abbiamo avuto milioni di nostri compatrioti emigrati nel secolo scorso, ed abbiamo esportato cervelli e corpi con tutto quel che di solito ci va appresso: fantasia, voglia di lavorare, mafia e camorra, spaghetti, furbizia e mandolino, oltre a tante lacrime.
A me tutto questo rimescolare le carte fa girare la testa, state fermi tutti, non muovetevi, smettete di bombardare o di bruciare le case con i corpi vivi dentro, smettete di annegare in mezzo al mare, smettete di ritenervi migliori solo perché siete nati ricchi, o dalla parte giusta del confine.
Spero che chi possiede un’auto troppo grossa per le sue esigenze gli si sgonfino i pneumatici appena la mette in moto, che se ha rubato un po’ troppo i suoi soldi si smaterializzino e vadano altrove, e che se è stronzo e furbo trovi uno più stronzo e furbo di lui, ma a fin di bene, solo a scopo educativo, mica per fargli male, e neppure per ridurlo in miseria, solo per ridimensionarlo, solo un po’.
Ecco, mi piacerebbe che chi incontrasse un re lo vedesse piangere non da bagnare tutto il cavallo, ma da lavare ogni cosa, e lasciarci un mondo più pulito.
E non parlarmi di cervelli in fuga, che inizio a pensar male, o a sorridere, perché mi scatta in automatico l’immagine di una testa vuota.
                                                                                                                            Silvano C.©   

(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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