lunedì 4 luglio 2016

la targa rapita




Ed ora ti devo raccontare una storia che inizia non nella notte dei tempi ma ai nostri giorni, meno di un mese fa.
Andavo in giro, in città, in bicicletta o a piedi (il particolare è ininfluente) e scattavo foto, come è mia abitudine, ad ogni cosa.
Ultimamente mi interessano alcuni aspetti storici del luogo dove vivo, quindi immortalo portoni, edifici, fontane, statue e targhe di ogni genere, senza scordare ogni altro soggetto che attiri la mia attenzione.
Quando sono a casa poi scarico queste foto, e sino a non molto tempo fa le catalogavo per data, non per soggetto, e mi sono trovato sempre bene con quel sistema. Recentemente ho deciso di cambiare metodo, e ora le raccolgo in cartelle suddivise per soggetto. In ogni caso ogni immagine riporta un numero crescente messo in modo automatico dalla fotocamera, che a me va bene.
Per farla breve ho trovato, dopo aver spostato così le ultime foto, l’immagine di una targa marmorea, e accanto ad essa, cioè prima e dopo, altre fotografie, ma nulla che mi permettesse di risalire alla casa sulla quale si trova la targa.
Poco male, dirai: basta ritornare sul posto e guardare tutte le case di tonalità gialla presenti e su di queste ritrovare la targa. Appunto! Così ho fatto, senza farmene un problema, per vari giorni, andando avanti ed indietro, passando spesso ripetutamente davanti agli stessi posti, e senza mai trovare nulla. A volte ho fatto figure un po’ comiche girando col naso all’insù, oppure ho rischiato di andare a sbattere, ma non ho trovato la targa. Sparita.

Oggi ho deciso per un approccio scientifico. Ho cominciato prima di tutto stampandomi l’immagine dell’epigrafe fantasma, e poi sono uscito ed ho iniziato a chiedere, prima attorno al posto dove presumevo potesse trovarsi, e poi arrivando sino alla biblioteca comunale. Qui ho chiesto, mostrando l’immagine, mi hanno mandato in archivio, hanno scannerizzato la mia stampa, l'hanno pure fotocopiata, ma ancora nulla. Mi hanno chiesto mail o telefono, ed ho lasciato il numero di casa. Mi avrebbero richiamato se avessero avuto notizie.

Io ho ringraziato, sono uscito, ed ho continuato poi a cercare, chiedendo a tutti quelli che potenzialmente avrebbero potuto aiutarmi: l’edicolante, il droghiere della via storica, una ex collega col marito, un’altra ex collega che non so se è sposata, la mia farmacista di fiducia che mi chiama per nome (brutto segno, credici), il padre di una compagna di scuola elementare di mio figlio, e anche un ufficio comunale, dove un tempo c’era il comando dei vigili urbani. Nulla.
La caccia al tesoro non ha avuto successo.

Arrivo a casa. Mia moglie mi dice (con parole più colorite): Sei proprio un rompiscatole.
Chiedo spiegazioni, ovviamente. E allora scopro che mi hanno telefonato dalla biblioteca, mentre ero ancora fuori (io avevo ovviamente scordato a casa il cellulare), e la targa pare che si trovi in una via dove sono passato pure oggi, ma risulta coperta da un ponteggio, e, forse, è stata addirittura tolta dal muro per evitare di danneggiarla durante i lavori di ristrutturazione dell’edificio. Quindi ora, anche sapendo con precisione il posto dove l’ho fotografata, non la potrei più trovare. Mi hanno rapito la targa.


                                                                                                                            Silvano C.©   

(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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