venerdì 20 maggio 2016

Le divisioni della sinistra


Tu leggi pure il titolo che ho scelto nell’accezione che preferisci, perché si presta volutamente ad una doppia lettura.
La prima, la più triste e maggiormente condivisa, è la discordia sia per quanto riguarda gli obiettivi da raggiungere (gli ideali di fondo restano patrimonio comune, ma alcune visioni si differenziano, non di poco) sia le modalità più adatte per il conseguimento dello scopo.
La seconda è rubata alla terminologia militare, e le divisioni sono in questo senso le forze in campo, le piccole e grandi organizzazioni che si richiamo agli ideali citati sopra e che se fossero unite da strategie comuni otterrebbero certamente migliori risultati a livello della società, pur non raggiungendo mai la maggioranza, in Italia e altrove.

Tra gli ideali comuni della sinistra vi sono la riduzione (sino all’annullamento) delle differenze legate ai fattori economici, la diffusione di diritti a tutte le categorie (donne e uomini con pari dignità, piena inclusione di ogni orientamento sessuale, sostegno ai disabili ed a tutti gli esclusi…), la difesa del lavoro come fonte di dignità individuale, la libertà di ognuno nel rispetto di quella altrui, il sostegno della democrazia partecipativa e la lotta contro ogni tipo di organizzazione malavitosa che si sovrapponga e si opponga allo Stato. Sicuramente si potrebbe entrare maggiormente nei dettagli, ma credo che sia meglio limitarsi a questi punti, per avere un terreno comune sul quale immaginare tutta la sinistra.

Poi iniziano le differenze, ciò che divide insomma, e queste sono principalmente le diverse visioni rivoluzionaria e riformista, oppure, anche se non perfettamente sovrapponibili, di opposizione e di governo.
Su questo ultimo aspetto le differenza sono marcate, e si arriva ad odiare di più il fratello (per ideali) dell’oppositore politico di destra, qualunquista o ispirato da logiche non democratiche.

L’unione appare lontanissima se ci si cala nella realtà della frammentazione delle visioni, delle personalità individuate come propri rappresentanti e, cosa gravissima, dell’incapacità reciproca di non ammettere mai che anche gli altri dicano alcune cose positive e condivisibili e, di conseguenza, che pure noi a volte abbiamo idee sbagliate.
Non di rado ho discusso con qualcuno che protestava contro le scelte sbagliate del governo (che sono certamente tante) e non ho mai trovato chi ammettesse i propri errori di giudizio, ma solo ed esclusivamente quelli altrui. È ovvio che ragionando così non ci sarà mai alcuna unione delle sinistre, ma solo nuove divisioni. Essere accusati di stare sul carro del vincitore per miopia interpretativa della realtà senza capire che la motivazione è tentare di mantenere compatta una forza ancora in grado di attirare consensi e di unificare è triste e demoralizzante. Allo stesso modo è inaccettabile che ci si pieghi nelle proprie richieste di democrazia, secondo chi preferisce l’opposizione (ed in prospettiva la rivoluzione) al compromesso, anima della politica democratica e partecipativa.
Dialogo impossibile, continuando nell’analisi delle molteplici posizioni personali, con i violenti o con gli anarchici o con i terroristi. Non si può discutere con chi ti vuole eliminare fisicamente o non accetta che pure tu abbia una tua idea, diversa dalla sua.

Una tipica recita a soggetto tra le forze politiche italiane alla quale puntualmente assistiamo a cadenza quasi da ciclo solare è quella del partito autodefinitosi di sinistra che, per suoi valori non negoziabili, non accetta compromessi e fa vincere la destra.

Un’ultima riflessione riguarda i valori della destra che sintetizzo in: difesa dei valori tradizionali dello Stato, difesa dell’unità nazionale sino all’estremo del colonialismo, liberismo economico e libero mercato, mantenimento del potere raggiunto dalla propria famiglia di appartenenza o di nascita.
Se ho inteso in modo corretto alcuni di questi non sono estranei, se interpretati in modo moderno, alla stessa sinistra, ed una sintesi delle migliori qualità del cittadino di destra e di quello di sinistra non può che essere positiva per una miglior coesistenza nazionale. I valori della destra che la sinistra non può accettare sono quelli legati all’imperialismo, alla famiglia tradizionale, alla difesa del patrimonio familiare e, quindi, della finanza slegata dal lavoro e dalla persona, e mi fermo senza l’illusione di esaurire il tema.

Concludo osservando che vedo sempre più le divisioni della sinistra divise tra loro, ma questa non è una novità per nessuno, credo.

                                                                                         Silvano C.©   

(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

12 commenti:

  1. Prima parte
    La sinistra divisa non è una novità, purtroppo, ed è per questo che non governeremo mai da soli. Un csx si…e le due esperienze prodiane ne sono la prova. Veniamo a Renzi e al cosiddetto partito di sinistra al Governo, che per me chiaramente non ha niente di sinistra né negli ideali, né nei fatti.
    Quali sono le politiche di “sinistra” messe in atto da Renzi e il pd renziano? Gli 80 euro? Il bonus bebè? Il jobs act? Verdini? Una Riforma Costituzionale imposta con autoritarismo, puntando tutto su un test su di sé per poi accorgersi del boomerang che gli sarebbe arrivato? Il mettere la fiducia in qualunque cosa, considerando il Parlamento come un fastidio e una perdita di tempo? Una Legge per le coppie gay che è una conquista nemmeno a metà ma ad un quarto? Il tutto condito da prese in giro, beffeggiamenti e ridicolizzazioni verso chi non la pensa come lui e che osa criticarlo. Voler trascinare sempre verso il noi facciamo, voi no, noi cambiamo voi no. Accomunare la critica da sx a qualunque critica demagogica della dx populista o di movimenti pseudo innovatori è un’altra bella carognata. Poi ti accorgi che il cambiamento è quanto di più vecchio e stravisto nel penoso panorama della politica becera e distruttiva.
    Discorso a parte per la minoranza pd. Quando Renzi ha vinto le primarie fece un discorso ben diverso sulla politica futura del partito, condivisibile…e quindi molti attesero. Si capì subito che era un modo per prendere i voti della sx del partito e nient’altro. Ma per il bene della “ditta” restarono lì….lo dissi subito che sarebbero stati i capri espiatori se le cose andavano male, e i pungiball del Pdc e suoi accoliti se le cose andavano bene. Così è stato. Infatti considero tardive le defezioni e i distinguo splendidi e innocui di un Cuperlo.
    Sorvoliamo il caso Letta per amor di Patria….i Borgia erano più simpatici ;) Detto ciò, “ tentare di mantenere compatta….” è cosa buona e giusta se c’è un ben che minimo ascolto e rispetto. Non ho visto né l’uno né l’altro, e lo dico con profonda amarezza. Per quanto i “valori non negoziabili”, si….per me non sono negoziabili, perché vincere con i valori della dx con un partito di csx è una nefandezza politica insopportabile. Ecco perché dal patto del nazareno ,passando all’amico Verdini tutto ha per me il sapore della beffa che non può essere accettata.

    La sinistra divisa non è una novità, purtroppo, ed è per questo che non governeremo mai da soli. Un csx si…e le due esperienze prodiane ne sono la prova. Veniamo a Renzi e al cosiddetto partito di sinistra al Governo, che per me chiaramente non ha niente di sinistra né negli ideali, né nei fatti.
    Quali sono le politiche di “sinistra” messe in atto da Renzi e il pd renziano? Gli 80 euro? Il bonus bebè? Il jobs act? Verdini? Una Riforma Costituzionale imposta con autoritarismo, puntando tutto su un test su di sé per poi accorgersi del boomerang che gli sarebbe arrivato? Il mettere la fiducia in qualunque cosa, considerando il Parlamento come un fastidio e una perdita di tempo? Una Legge per le coppie gay che è una conquista nemmeno a metà ma ad un quarto? Il tutto condito da prese in giro, beffeggiamenti e ridicolizzazioni verso chi non la pensa come lui e che osa criticarlo. Voler trascinare sempre verso il noi facciamo, voi no, noi cambiamo voi no. Accomunare la critica da sx a qualunque critica demagogica della dx populista o di movimenti pseudo innovatori è un’altra bella carognata.


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  2. Seconda parte
    Poi ti accorgi che il cambiamento è quanto di più vecchio e stravisto nel penoso panorama della politica becera e distruttiva.
    Discorso a parte per la minoranza pd. Quando Renzi ha vinto le primarie fece un discorso ben diverso sulla politica futura del partito, condivisibile…e quindi molti attesero. Si capì subito che era un modo per prendere i voti della sx del partito e nient’altro. Ma per il bene della “ditta” restarono lì….lo dissi subito che sarebbero stati i capri espiatori se le cose andavano male, e i pungiball del Pdc e suoi accoliti se le cose andavano bene. Così è stato. Infatti considero tardive le defezioni e i distinguo splendidi e innocui di un Cuperlo.
    Sorvoliamo il caso Letta per amor di Patria….i Borgia erano più simpatici ;) Detto ciò, “ tentare di mantenere compatta….” è cosa buona e giusta se c’è un ben che minimo ascolto e rispetto. Non ho visto né l’uno né l’altro, e lo dico con profonda amarezza. Per quanto i “valori non negoziabili”, si….per me non sono negoziabili, perché vincere con i valori della dx con un partito di csx è una nefandezza politica insopportabile. Ecco perché dal patto del nazareno ,passando all’amico Verdini tutto ha per me il sapore della beffa che non può essere accettata.

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  3. Prima di tutto grazie, Antonella, per aver commentato. So che le prime volte non è facile, ed io salvo sempre prima di mettere qualsiasi testo sul blog, perché il rischio è quello di perdere un lavoro che ha richiesto tempo. Grazie poi per esserti spiegata, e anche se il commento in parte, e non per colpa tua, si ripete, direi che è chiarissimo. Ora tento di rispondere, e cercherò di essere franco, perché è giusto esserlo, anche a costo di dire cose non sempre condivisibili, perché qui ci stiamo confrontando. Ma inizio ed entro in tema, più o meno punto per punto.


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  4. Vero, triste ma vero, la sinistra, in Italia, è minoritaria e le esperienze di Prodi dimostrano che da sola non può arrivare al governo. Riguardo a Renzi lui non è segretario di un partito di sinistra, il PD, ma di una coalizione-partito (ex PCI ed ex DC). Al governo poi, specialmente per un fatto di numeri al senato, non è un governo di sinistra, è evidente. Il senato oggi è il vero problema. Il PD ha solo 113 voti, e ne servono 161 per avere la maggioranza, ma è di gran lunga il gruppo più numeroso. Gli altri 48 da dove? Da dove lo sappiamo, da parte della destra moderata. Quindi il governo NON è di sinistra. È un fatto evidente a tutti, e criticato da tutti o quasi, ma non ha alternative.
    Vengo poi agli altri argomenti.
    Gli 80 euro? mossa elettorale, in parte, ma quelli che li hanno avuti non ne erano dispiaciuti. Quindi mossa non negativa, se non del tutto positiva.
    Il bonus bebè? Sbagliato, secondo me, e già criticato su questo blog, qui. Senza una vera politica a sostegno della donna e maggior sicurezza per i giovani non aumenterà la voglia di far figli.
    Il Jobs act? Un tampone provvisorio, con effetti benefici limitati perché NON ci sono soldi da investire. Abbiamo un debito pubblico che ha iniziato ad andare fuori controllo da almeno 30 anni, cioè da quando Renzi era un bambino, se non prima ancora. Ed è da allora che tutti noi viviamo al di sopra delle nostre possibilità internazionali reali.
    Verdini? Una utile seppur vergognosa stampella. Condivido. E ritorno al concetto che non è un governo di sinistra, o non solo almeno (non scordare Alfano)

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  5. La Riforma Costituzionale è certamente vissuta come autoritarismo dalle opposizioni, ma è attesa da tanti e da tanto tempo. È stata prevista dai padri costituenti, che appartenevano a TUTTO l’arco costituzionale, quelli che avevano fatto la Resistenza, che provenivano da ideologie diverse ed erano uniti essenzialmente dall’antifascismo e dal desiderio dell’Italia unita. Tra di loro, tuttavia, erano divisi, ed in qualche caso noto gruppi partigiani uccisero altri partigiani di ideologia diversa.
    Tutta la questione è personalizzata troppo, è vero, anche da Boschi. È vero pure che potrebbe risultare un boomerang, ma rifletti sul fatto che Renzi ci mette la faccia, ed è naturale ne debba trarre le conclusioni in caso di bocciatura. Come potrebbe restare se gli italiani NON approveranno quello che ha fatto? Che lo dica in modo esplicito prima o che lo faccia dopo, se vince il NO quello che ha fatto viene sconfessato, ed è giusto che lasci. Ora qualcuno vorrebbe che restasse (mi pare Bersani lo stia dicendo), ma a te sembra corretto che lui non debba tenerne conto, e resti lo stesso al governo?

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  6. Sul mettere la fiducia tante volte sorvolo. È aumentata progressivamente, da un governo all’altro. Non condivido, ma è un modo di governare. Chi verrà dopo NON farà diversamente, chiunque sia. Inoltre se ad alcune proposte di legge arrivano migliaia di emendamenti come se ne esce? Discutendo per anni?
    Riguardo alla legge per le coppie gay, dopo decenni di attesa, è una oggettiva conquista, anche se parziale. È meglio di nulla e di nuove attese per altri decenni almeno, ed infatti molti sono insorti perché per loro è un matrimonio, segno che la legge ha smosso nel giusto verso le cose. La Marzano ha criticato, voleva di più, molti volevano di più, ne prendo atto, ma intanto abbiamo una legge.
    Sul fatto che attorno al governo ci sia molto populismo è un fatto. Lega e 5stelle ci navigano. Lui è un po’ sbruffone ed antipatico. Ha l’aria di far tutto lui. Anche quello è un fatto. Neppure a me è simpatico, ma questo non mi sembra un giudizio politico. Del resto lui è stato scout con i cattolici, e ti invito a vedere le differenze tra gli scout, se non le conosci già, ne ho parlato qui.
    Il discorso sul cambiamento vecchio o nuovo, così in generale, non lo posso analizzare. Ne prendo solo atto.

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  7. Stendo poi un velo sulla minoranza del PD, alla quale io vorrei appartenere, con mia grande difficoltà. Potrei raccontarti la storia della rana e dell’acqua che si scalda. Ora però NON vedo alternative a Renzi, e pure Bersani si è fatto bruciare da Crozza, e dallo streaming con i grillini. Renzi quello streming non lo ha perso. E Crozza lo bersaglia di brutto, perché Grillo lo teme, è evidente, ma Renzi per ora regge la satira di Crozza, e non è poco.
    Ignoro poi Cuperlo, o Civati, perchè non riescono ad avere un seguito e quindi non sono credibili. Lo stesso Landini poi, che aggiungo io, di sinistra ma fuori dal PD, su alcune cose NON difende i lavoratori, è miope (si è mai assunto la responsabilità come sindacalista degli errori del sindacato quando mandava in pensione gente troppo giovane, o ha mai detto chiaramente che le tasse sulla prima casa, tolta una doverosa franchigia, la dovrebbero pagare tutti, i ricchi in particolare, perché aiuta il bilancio dei comuni senza pesare su chi non ha grandi possibilità economiche?)
    Il resto non so come commentarlo, mi spiace, non lo capisco.
    Ribadisco però un concetto chiave, e cioè che se a sinistra si continua a rinfacciarci tutto e a non voler vedere alcune cose che non vanno in casa propria si andrà poco lontano sulla via della mitica unificazione.

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  8. A me non piace Verdini, non mi piace la soluzione governativa sul lavoro, non mi piace la buona scuola, che tu hai scordato e che io aggiungo, perché voglio essere onesto. Mi piace però come tenta di imporre la visione dell’Italia in Europa, sia sul piano economico (accettare qualche cosa ma ottenere qualche altra cosa) e sulla questione migranti e frontiere. Gli anarchici ad esempio sono andati al Brennero a protestare contro uno dei pochi governi che tenta di mantenerle aperte le frontiere, e che tenta di salvare chi annega in mezzo al mare. Questo è un motivo di orgoglio, se permetti. Come sarebbe la situazione con un governo solo di destra, o con la Lega, o con i 5stelle?
    Chi proponi di alternativo a Renzi e quale partito al posto del PD? Tutto sta in questo, credimi. Stare al governo, o tentare di starci, o preferire l’opposizione.
    Chi governa ha problemi che all’opposizione non si avranno mai, deve rendere conto in Italia e fuori, e ci saranno SEMPRE scontenti.
    Chi sta all’opposizione raccoglie facilmente il malcontento e la protesta, viaggia più leggero, con minor responsabilità e meno conti da far tornare.
    È tutto qui, anzi, no. Mi piacerebbe che tutti, quando parlano del loro partito o movimento di elezione, sapessero vedere anche le cose che non vanno tra di loro, e non solo in casa altrui, ma questo l’ho già detto, credo.

    Ho finito. Ti chiedo scusa dell’eccessiva lunghezza, e sarò ben lieto di replicare, se vorrai rispondere, ma accetterò anche di finire qui, se ci siamo spiegati a sufficienza e senza la pretesa da parte mia di aver ragione, ovviamente. Grazie della tua attenzione.

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  9. chiedo scusa, ma vedo ora che NON è possibile qui mettere i link ad altri miei post. Mi spiace. Il motore di ricerca interna però facilita nella ricerca degli argomenti che ho trattato.

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  10. Siamo d’accordo su alcuni punti, e riconosco a questo Governo dei meriti in politica estera (Europa,Libia e migranti), ma non sono d’accordo sul fatto che Renzi ci mette la faccia, e quindi va bene, e che altro non può fare che allearsi con Verdini e Alfano (che non scordo, ma faccio finta che non esista ;))Mi allontanai dal PD progressivamente dalla storiaccia dei 101….Dopo Bersani e il suo fallimento nel formare un Governo ( rifiutò di allearsi con Berlusconi) Napolitano decise (secondo me sbagliando) di dare incarico a Letta e poi appoggiò senza dubbio alcuno la “pugnalata” di Renzi a Letta, per #staresereni tutti. Ecco dove sta l’errore per me, non andare a votare e obbligare questo pastrocchio politico ad una convivenza innaturale. Votare di nuovo non serviva a niente?Mah…non lo sapremo mai. Per quanto riguarda gli scout dell’AGESCI so bene. Mia figlia maggiore era iscritta all’AGES, scoutismo sardo aperto a tutti, atei e pluriconfessionali. Mai amato l’esclusività dei “puffi” #solocattolicicheèmeglio :D. Le colpe della sx sono molteplici e non mi trovo in nessun partito o movimento, ma dopo una vita passata a lottare contro il berlusconismo non me la sento e non riesco ad accettare questo PD.

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  11. Starò all'opposizione perché non vedo altra via, sperando che non si accomuni tutta l'opposizione come accade spesso, ma che si cerchi di capire che certe scelte sono sofferte ma ineluttabili.
    Forse un giorno ci troveremo di nuovo a combattere battaglie comuni :)
    Saluti e a presto.

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  12. prendo atto, Antonella... io dubbi ne ho e tanti. resteremo a vedere cosa succederà immagino...io spero tuttavia che tu una scelta di voto la faccia, secondo tue convinzioni ovviamente. spero che non lasci ad altri la decisione. un voto conta poco, ma è pur sempre un voto...grazie, e buona fortuna a tutti noi...

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