venerdì 6 maggio 2016

Ladri al potere




Com’è facile trovare un ladro al potere, e quanti ladri ci sono nel PD.

Ecco, questo è l’incipit, ma è solo l’incipit, il resto è quello che penso.
Renato Guttuso La discussione
Innanzitutto nella categoria dei ladri io inserisco, in senso lato, tutti coloro che approfittano della posizione ottenuta (e quindi del loro potere) non per svolgere il compito al quale sono stati chiamati ma anche (o principalmente) per ottenere vantaggi personali che sono negati ai comuni cittadini.
Assessori che fanno lavorare le ditte del cugino, sindaci e sindachesse che fanno assumere moglie (o marito) e figli, ministri che passano informazioni a compagni, amanti e amici, presidenti di provincia o regione che guadagnano più del Presidente USA e che, non soddisfatti, spendono ancora soldi pubblici per viaggi, pranzi, feste ed altro. 
Ovviamente tutto questo poi non capita solo tra gli eletti, ma succede che in banca trovi posto il figlio dell’amico e nella ASL venga assunta quella persona solo perché ne conosce un’altra.
Il problema, per essere precisi, non è solo negli eletti, ma pure negli elettori, e non perché eleggono i disonesti, ma perché spesso lo sono essi stessi. Chi, non visto, fa qualche cosa di sbagliato, anche se limitatamente alla sua posizione non molto importante, in cosa è tanto meglio di coloro che ha eletto?

In rete, giustamente, ci si scandalizza, si accusano i personaggi in vista e si gode quando qualcuno di questi viene scoperto e finalmente messo di fronte alle sue responsabilità. Capita pure che i partiti di opposizione, in particolare i movimenti di relativa recente formazione, accusino chi sta al governo di coprire e di essere colpevole, tutti quelli che stanno al governo, senza distinzione.
Del resto se uno del PD ruba, e in tanti sono stati scoperti a farlo, è ovvio che tutti quelli del PD lo sapevano, e che pure gli elettori del PD sono corresponsabili. Oppure non capiscono nulla o peccano di ingenuità. In altre parole non vogliono ammettere che gli unici onesti rimasti in circolazione sono quelli che si autodefiniscono cittadini, stravolgendo il significato del termine rispetto all’uso che se ne è fatto sino a poco fa.

Non sia mai poi che qualcuno del PD si richiami a Berlinguer, perché come minimo non ne ha alcun diritto, ne usurpa la memoria, è in malafede e mente sapendo di mentire. Berlinguer non avrebbe mai accettato quelli del PD di oggi.

Bene. Io vengo da una famiglia nella quale il PCI era di casa, ed io personalmente ho sempre votato quel partito, sino alla sua dissoluzione, soffrendo per le divisioni, pensando peste e corna di Bertinotti e compagnia, sperando sempre nel rimanere uniti e non nella divisione, deglutendo a fatica quel compromesso, quella coalizione che ora si chiama PD. È che non ho mai visto alternative, e ancora non ne vedo. Non amo i partiti personali, e sono tanti. Pure il PD lo sta diventando, purtroppo, ma sempre in forma minore di altri, ed io, ad esempio, non mi ritengo un renziano. Quanti 5 stelle si possono definire non grillini? Quanti leghisti non bossiani prima o salviniani ora? Quanti di SEL non vendoliani, sino a pochi mesi fa? E non continuo per pietà.

Io quindi rivendico parte dell’eredità di Berlinguer, che tuttavia non è solo mia, me ne guardo bene dal pensarlo. Oltretutto non so cosa direbbe, oggi, nella situazione attuale, e non ho alcuna intenzione di attribuirgli opinioni a mio comodo. Solo, ripeto, mi ritengo in diritto di sentirmi ancora indegnamente vicino alle sue idee, al suo senso di onestà e di rispetto.

La questione morale lui l’aveva affrontata, e ne era un esempio. Oggi alcuni dei suoi eredi sono al potere, mentre lui era opposizione. Alcuni di quelli che dicono di ispirarsi a lui rubano, e lo tradiscono. Forse che per questo le sue idee erano sbagliate? Forse che per questo il bisogno di giustizia sociale, di equità, di maggiori diritti per donne, lavoratori, giovani senza lavoro, anziani e minoranze deve essere messo in discussione? Per nulla. Il potere è pericoloso, per chi lo ha perché fa uscire a volte il peggio dalle persone, e quanti oggi si lanciano contro il PD che governa, domani, col potere raggiunto, non saranno diversi. Non è mai successo nella storia un tale miracolo, che le persone mutassero improvvisamente in modo così rapido, in una sola generazione, acquisendo onestà inattaccabile.
Magari sbaglio, o forse sono solo pessimista, ma non credo nell’autocontrollo, credo piuttosto nella necessità di non abbassare mai la guardia anche con gli amici di partito, ed ancor più sono convinto del valore dei poteri dello Stato distinti tra loro, in modo che ognuno di questi sia sempre controllato dagli altri.
I ladri ci saranno sempre, insomma, ma spero che vengano puntualmente scoperti e puniti come meritano.


                                                                                                        Silvano C.©   

(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)



2 commenti:

  1. ''Il potere'' ...l'analisi deve partire da qui, da quando qualcuno ha iniziato a ritenere che la politica non fosse un ''servizio'' ma un potere. e il potere porta ad avere privilegi, è la sua condizione naturale.Se non torneremo a considerare che chi ha posizioni di rilievo, da incarichi elettivi o lavorativi deve dare questa proprie capacità, giustamente retribuite, a servizio di altri, non si risolverà il problema. Spero nella nuova generazione, che cresca con ideali che siano leali. Vorrei considerare che comunque fa molto più rumore la disonestà che la correttezza, che io spero sia sempre la maggioranza. bello comunque il tuo post.

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  2. fa molto più rumore la disonestà che la correttezza... è vero... e mi piace come commento...grazie...

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