domenica 27 dicembre 2015

la Luna, ho visto la Luna



Ho visto la luna... ho visto i suoi monti ed i suoi mari... e le navi che li solcano, ed i porti, e le città...
Non ci volevo credere, ma l’ho vista, te lo garantisco, ed esattamente come ti dico, ma lascia che ti racconti. Ho visto solo la sua faccia rivolta verso di noi, è evidente, e con un mezzo obiettivo e scientifico quale solo un telescopio può essere, anche se comprato di seconda mano in un mercatino del riciclo e dell’usato, che fa tanto ecologista e consumo consapevole. Quando l’ho pagato, non poco a dire la verità, sullo scontrino era stampata la frase, non so quanto legale, che la merce comprata non si cambia per nessun motivo, e che quindi io ero consapevole di questa condizione ed avevo controllato ampiamente l’oggetto poi acquistato. Certi commercianti sarebbero da inventare se non esistessero già.  E poi tu spiegami come posso controllare un telescopio, adatto per osservare il cielo notturno, alle undici di mattina. Un po’ ho tentato di guardare una casa lontana, attraverso i vetri sporchi del capannone-negozio, ma poi ho rinunciato. Vedevo addirittura dentro una finestra di quella casa, e una donna che si muoveva dietro i vetri mi faceva venire le vertigini. Camminava a testa in giù. Me lo sono preso perché era l’unico pezzo, perché pur costando abbastanza era sempre poco più di un terzo del prezzo che avevo visto in un negozio di ottica del centro, e perché dovevo comprarmi un regalo di Natale che mi sarebbe stato incartato a casa. Sono talmente rompiscatole che i regali me li compro io e poi me li incarta chi mi vuol fare il regalo.
Così è successo che sino alla sera di Natale non ho rivisto più il mio telescopio, e un po’, nel frattempo, mi sono informato in rete. Ho scoperto che c’è differenza tra telescopio e binocolo, che è normale vedere le cose capovolte e che, cosa fondamentale, più si osserva un oggetto lontano più lo si vede come era e non com’è. Cioè se potessi vedere un pianeta lontano un anno luce vedrei com’era un anno fa, non ora.

Allo scoccare della mezzanotte ci siamo scambiati i regali, solitamente facciamo così, da sempre. Ed io mi sono aperto con una faccia molto stupita, adatta all’occasione, il mio pacchetto. “Che meraviglia. Un telescopio! ma grazie...”. Poi ho sistemato il piccolo cavalletto, ho avvitato il grosso tubo nero, ho puntato verso il cielo senza uscire dalla stanza, attraverso una finestra, ed ho iniziato a guardare il cielo. Non ho riconosciuto una sola stella e nessuna costellazione. Devo pur dire che avevo un campo visivo molto limitato, e come prima osservazione del cielo sono rimasto incuriosito e soddisfatto.

La sera dopo, cioè ieri sera, mi sono sbizzarrito. Mi sono vestito pesante e sono andato fuori casa col mio telescopio, ad osservare le stelle. E non ho resistito a puntarlo verso la Luna; era troppo bella e grande. E mi ci sono perso. Non l’avevo mai vista tanto vicina e con tanti particolari. Sono rimasto per almeno una mezz’ora, prima di sentirmi un po’ congelare e poi rientrare in casa. Ho lasciato il telescopio fuori, tanto non poteva succedergli nulla, e sono tornato al caldo. In quella pausa ho guardato meglio nella confezione ed ho visto che, in una parte del contenitore in cartone, quello che prima mi era sembrato solo un riempitivo per mantenere fermo il telescopio durante il trasporto era in realtà una piccola scatoletta, con dentro una specie di tubetto, simile all’oculare, con la scritta “reflex” e una ghiera mobile con una scala con tanti numeri ma nessuna unità di misura: x1, x10, x100, x1000, x10000, e così via. Ma che stranezza. Che fosse il famoso raddrizzatore, per vedere le immagini diritte del quale aveva letto? Ho preso l’oggetto in mano, me lo sono studiato per bene, ed ho capito che si doveva inserire tra il corpo del telescopio e l’oculare. A quel punto sono uscito di nuovo, e in un paio di minuti ho eseguito l’operazione, per nulla difficile, ed ho ripreso ad osservare la Luna.

Sulle prime non mi è sembrato che cambiasse molto, né che si capovolgesse, ma poi, guardando meglio, ho visto i suoi monti ed i suoi mari, e le navi che li solcano, ed i porti, e le città. Ho visto zone abitate e zone aride. E grandi oceani, pieni di acqua. Ma sulla Luna non c’è acqua, mi pare. Quindi? Quindi non capivo. Ho girato la ghiera, di una tacca, e non ho visto differenze. Poi di due, ed ancora nessuna differenza. Al terzo movimento ho avuto l’impressione che la Luna si spopolasse. Sempre più strano, ho pensato. Ho mosso la ghiera, di una tacca alla volta, e stavolta il cambiamento era evidente. La Luna si spopolava. Le città si riducevano, e le navi diventavano sempre di meno, a solcare i mari.

Sono tornato in casa, senza idea di cosa mi capitasse e di cosa stessi vedendo. Non ne ho parlato con nessuno, e poi, quando è stato il momento, sono andato a letto. Non ho fatto in tempo a stendermi che ho avuto una specie di intuizione, e non ho potuto che alzarmi, con la scusa di dover andare in bagno.

Mi sono rivestito, era tardissimo, tuttavia sono uscito di nuovo col telescopio. La Luna si era spostata, verso ovest, ma sono riuscito ad averla di nuovo al centro del mio campo visivo, ed ho iniziato a guardare ancora la sua superficie. Poi ho iniziato a muovere la ghiera, ancora, tacca dopo tacca. E la Luna ha continuato a spopolarsi, sino a quando non vi ho trovato traccia di città, o di porti e di altre costruzioni umane. Se era come pensavo era semplicemente impossibile. Eppure non trovavo altre spiegazioni. Per curiosità mossi poco a poco la ghiera sino all’ultima posizione e rimasi incantato a vedere una posizione del tutto nuova di oceani e di terre emerse. Poi, prima di decidermi di tornare a letto, ho riportato l’anello nella posizione di partenza, x1, ho ritrovato la rassicurante e caotica situazione odierna, ho osservato la nostra immagine riflessa ancora un paio di minuti e poi sono tornato in casa, trasformato in un blocco di ghiaccio e col telescopio sotto il braccio.



                                                                                                        Silvano C.©   

(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

1 commento:

  1. io e te, Elio, siamo due singolarità, talvolta speculari, perchè la Luna è uno specchio...e pure io faccio tesoro di quello che mi scrivi...

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