venerdì 18 dicembre 2015

è volato un palloncino

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Qui le giornate passano, simili le une alle altre. Qualcuno ride, qualcuno è preoccupato, si vorrebbe che nulla mutasse del bello che resta, e che tutto sparisse delle paure, dei problemi, delle malattie e dei danni che il tempo non vuol riparare.
Si desiderano le favole che ci sapevano raccontare, tanto tempo fa, si desidera l’attesa dell’amore, si desidera quel viso sorridente, che sappiamo solo noi.
Si guarda dalla finestra, prima di perdere la spinta a farlo, perché è importante guardare dalla finestra.
Si vedono disperati, e si vede chi non li vede. A volte li vediamo altre no.

Qualcuno ha in dono la realizzazione di una speranza, qualcun altro aspetta e spera in quel dono, e le giornate passano, simili le une alle altre, anelli di una catena, in attesa di quella che verrà, o la sera, che arriva prima di domani.

Si torna e si porta un fiore, o una piccola bottiglia, un dolce, un giornale. Oggi si porta un calendario, identico a quello dello scorso anno, stesso colore, stessa pubblicità in basso di quel negozio di verdura, stessa disposizione dei giorni. Si passerà dal trentuno dicembre al primo gennaio in modo indolore, forse, qualcuno farà festa, qualcun altro un po’ meno, ma arriverà il primo gennaio.

Per alcuni giorni sembrerà strano scrivere 2016, ci si sbaglierà forse e si scriverà 2015 ancora per un po’. E poi ci si abituerà, e il nuovo anno, poco a poco, farà appassire il 2015, di più il 2014, ancora di più il 2013, e così tornando indietro, sin dove possiamo. Sono già tantissimi, nel mondo, i nati nel nuovo millennio, ed io che sono del secolo scorso vedo che crescono, che si preparano, a modo loro, per sostituirci. Quando l’anno vecchio saluta l’anno nuovo sembra che tutto possa succedere, che ogni meta sia raggiungibile, a portata di mano.

Un palloncino sfugge alla mano di un bambino. Cosa porterà in alto? Cosa chiederà quel palloncino che cerca le nuvole prima di decidersi a tornare a terra? Ed io, se fossi quel bambino, oppure quel palloncino, a cosa penserei

                                                                                                        Silvano C.©   

(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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