giovedì 17 settembre 2015

È stato un onore




Si arriva, nella vita, a nodi, a passaggi stretti, a mutamenti importanti. Non sono tantissimi, per le persone “normali”, e solitamente coincidono con le pene d’amore, con la decisione di una vita in comune, con la nascita di figli, con i lutti, con i trasferimenti legati o meno al lavoro, se non a vera e propria emigrazione. Ci sono anche i momenti legati all’acquisto di una casa (o alla sua perdita), alla pensione, alle gravi malattie superate o che ci accompagneranno sino alla fine, alla perdita del lavoro, alle liti epocali che chiudono ponti, e così via.
Ognuno di questi momenti è una frattura nella consuetudine, a volte è un miglioramento, altre volte esattamente l’opposto, ma, anche in questo secondo caso, ci tocca, tocca a tutti. Non è che il destino se la sia presa esattamente con noi, in modo razionale, per principio.
Qualcuno personifica il destino, io tendo a non farlo, per certi aspetti sono anche fatalista.
Non è detto che si viva meglio, pensandola così, per nulla, ma è pur sempre un accettare quello che non si può cambiare.

La cosa che però rimane come una sorta di costante è il pensiero delle persone. Il mio maestro che mi stringe la guancia. Mia madre in vari momenti, belli e brutti. Lei, che finalmente mi completa. L’amico negli anni importanti, l’amica in anni altrettanto importanti, mio nonno che mi racconta una favola, e tante altre persone che non posso riportare qui, ma che ci sono tutte, nessuna esclusa. Persino cantanti, scrittori, attori di teatro e cinema, anche loro fanno parte di quello che ora è mio.

Un momento di passaggio a volte rinnova il richiamo, altre volte lo fa entrare nell’ombra, fa spostare altrove l’attenzione. È un rischio, grave, quello di involversi dentro il proprio mondo escludendo il fuori. Credo che ora, senza paura di dirlo, anche persone che ho conosciuto solo in rete rientrino a pieno titolo nella mia vita, e mi influenzano. Non potrebbe essere altrimenti, visti i tempi. A tutti loro, presenti oggi o rimasti a ieri, sempre vicini in qualche modo, operatori della mia vita, io non posso che dire: è un onore, è stato un onore.


                                                                                                        Silvano C.©   


(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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