giovedì 6 agosto 2015

Il numero degli stendibiancheria




Una nuova unità di misura si affaccia all’orizzonte di una calda giornata agostana, una giornata da alcuni definita una delle più calde dell’intera estate, e quindi dell’anno.
Nel Sistema Internazionale di Unità di Misura, secondo un noto cattedratico del quale devo tacere il nome, manca un’unità fondamentale che, utilizzando una misura lineare verificabile ed un opportuno strumento per registrare il tempo, permetta di quantificare, in modo oggettivo, il calore che interessa una certa superficie data, in una giornata estiva, nei suoi effetti sulle cose e indirettamente quindi sulle persone.

Il docente, del quale devo tacere il nome, sostiene, mentre stende il bucato che la lavatrice gli appena consegnato, che se fosse possibile depositare uno stendibiancheria campione a Sèvres, vicino a Parigi, accanto al glorioso e purtroppo decaduto metro campione in platino iridio, lui saprebbe bene come misurare il calore che tanto ci infastidisce ed altera anche la percezione del vero, in queste giornate assolate.

Il suo metodo sperimentale, mi racconta lo studioso del quale devo tacere il nome , rientra nella miglior tradizione galileiana, ed è il seguente.
Si dispongono in modo regolare un certo numero di stendibiancheria, sulla superficie data, in quantità sufficiente per poter effettuare la misurazione.
È previsto che i primi tentativi possano fallire per una valutazione errata di questo numero, ma ciò non inficia il metodo, semplicemente occorre ripetere la misurazione.
Poi si procede a stendere, sugli stendibiancheria, un bucato dopo l’altro, mantenendo costante la propria velocità di esecuzione. Esaurito il cesto di una lavatrice si passa alla successiva, e così continuando.
La misurazione si effettua quando, dopo un tempo che si deve ovviamente registrare, tutto il bucato steso sul primo stendibiancheria è asciutto.
A quel punto è possibile asserire, con assoluta certezza scientifica, che in quel giorno ed in quell’intervallo di tempo, il calore agente su quella data superficie è stato pari a, supponiamo, 45 stendibiancheria, per convenzione 45 st.  
In giornate più calde il valore di st misurati tenderà a scendere, mentre in giornate più fredde ed umide, magari con la pioggia, tenderà di contro a salire, anche notevolmente.
Per assurdo, supponendo che la giornata sia caldissima, potremmo ottenere valori di st prossimi a 1 o addirittura inferiori.

Io lo ascolto, rapito dal suo argomentare e dalla sua lucidità di mente malgrado le condizioni ambientali poco favorevoli, ma non faccio caso alla moglie che, seduta alle nostre spalle, all’ombra di un albero di mele che potrebbe pure essere simile a quello mitico di Newton, ad un certo punto, incapace di trattenersi oltre, dice: “Senti, Enrico, tu, se continui a dire queste cose, mi stendi…”
Io e l’amico non replichiamo.



                                                                                                         Silvano C.©   


(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)


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