mercoledì 19 agosto 2015

de Sade

ma sì, ma sì che vi ci vedo a leggere i romanzi del divin Marchese galleggiando tra le subordinare e nuotando tra le digressioni,  il fulcro della sua scrittura, lunghe tre, quattro, sei pagine e soltanto di spiegazione filosofica del proprio pensiero, del perché e del gusto per le torture, scudisciate, violenze e prigionie, le uniche che in fin dei conti ricordiate.
(continua a leggere, da Elena Bibolotti)

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