sabato 4 aprile 2015

Ultime fiamme libere



Vorrei essere ottimista, non per cieca ottusità o buonismo, e neppure perché mi venga naturale, ma semplicemente perché la ritengo un’arma importante da usare nel mondo, per tentare di migliorarlo. Vorrei esserlo perché, in effetti, non lo sono, e il mio primo approccio solitamente è abbastanza diffidente con le persone e di dubbio con gli avvenimenti e le idee.
Poi, con chi mi sa prendere, e alcuni lo sanno fare, posso anche essere diverso, o apparirlo almeno, immaginare di esserlo insomma, e crederci sinceramente.
Vedere il nero ovunque, come fanno alcuni, non mi piace. Vederlo dove effettivamente c’è è tutto un altro discorso, e le persone che sanno equilibrare con intelligenza il bene ed il male godono di tutta la mia stima, anche se magari a loro io posso non piacere. È tristezza constare del resto quanto cerchiamo a volte chi non ci cerca e non vediamo chi ci cerca, ma questa è una digressione, una riflessione amara e basta.

Io vorrei essere ottimista, dicevo, perché ne abbiamo bisogno, malgrado pure io veda le guerre, l’integralismo assassino che non si può neppure definire religioso, l’interesse dell’un per cento della popolazione mondiale che possiede un terzo o forse più dell’intero pianeta, la disoccupazione e la perdita di diritti che pensavamo ingenuamente fossero acquisiti per sempre, e così via.
Sino a poco fa ho pensato ad un naturale oscillare del destino umano, con periodi di caduta e di tragedia intervallati da altri momenti di speranze e di crescita. In sostanza ho creduto ad un progresso lento verso condizioni migliori, verso una speranza di vita maggiore, verso un allargamento dei diritti riconosciuti ad ogni essere umano. 
Sino a poco fa.
Ora so che se sono attendibili le previsioni di uno studio condotto dall'istituto 'Pew Research Center' di Washington, ogni mia speranza è destinata ad essere un’illusione.
Se si stima che nei prossimi 50 anni la religione musulmana diventerà la più diffusa su tutta la terra, e che pure le altre religioni monoteiste cresceranno notevolmente, seppure in misura minore, io sulle prime posso anche rimanere relativamente tranquillo.
La cosa che mi allarma è invece la possibilità che si riducano sempre di più, in percentuale, gli spazi per chi non aderisce a queste religioni, in particolare per i non credenti.

Poiché ritengo indice di evoluzione umana il progressivo distaccarsi da una qualsiasi fede, l’organizzazione della società secondo principi di rispetto per l’uomo indipendentemente da ogni considerazione religiosa, la piena integrazione ed il riconoscimento dei diritti di ogni membro della società senza differenze stabilite per legge riguardanti il trattamento in particolare di donne ed omosessuali, oltre che ovviamente di ogni minoranza comunque intesa, il sapere che tutto questo è a rischio mi getta nel panico.

Io pensavo che il rigurgito di medioevo che stiamo vivendo in questi giorni fosse destinato a durare un tempo limitato. Ora ho paura invece che stiamo vivendo gli ultimi decenni di libertà di pensiero, dove questo ancora è presente, in attesa dell’oscurantismo camuffato da obbedienza a sacri testi.

Immagine tratta dal film Cast Away - Il protagonista riesce ad accendere una fiamma.

                                                                                                         Silvano C.©                                                                                                                

( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

2 commenti:

  1. saper raccontare con la giusta criticità eventi dei nostri giorni, sembrerebbe un'ovvietà, ma non rende molta visibilità sulla piazza dei social, ho letto quanto tu dici in riferimento alle religioni e a quello che si ritiene sarà un loro sviluppo, non so se sarà così, ma non credo che le stragi che vediamo ogni giorno siano corrispondenti a una religione,o piuttosto ad un potere camuffato da religione..mi piacciono gli ottimisti, e auguri al tuo giorno di Pasqua.

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    1. condivido, per quanto mi è dato sapere, quando scrivi "ma non credo che le stragi che vediamo ogni giorno siano corrispondenti a una religione", la penso quasi allo stesso modo. la mia enorme paura è tutta rivolta al futuro, che sento modificarsi in quello che mi sembravano, sino ad ora, previsioni di maggior sviluppo (e libertà) sul piano umano. è nel domani la mia vera paura... e ricambio gli auguri, che spero ti portino vera serenità...Silvano

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