lunedì 16 giugno 2014

Manifesto


Un nuovo spettro ossessiona l’Europa e tutti i Paesi moderni appartenenti alle zone fortunate della Terra, lo spettro dei nuovi poveri, di chi fugge da guerre, fame, o da condizioni di vita inumane e, per farlo, rischia e spesso perde la vita. Tutte le potenze della vecchia Europa, pur se non unite in una Santa Alleanza per braccare questo spettro, lo combattono, ognuna a modo suo.
Quante forze sono state accusate di accogliere con troppa permissività questi esseri umani dai loro avversari politici? Quali altre forze, di contro, non hanno rinfacciato ai loro avversari l’epiteto infamante di razzisti e xenofobi?
Da questi fatti si ricavano alcune conclusioni.
1°) Ormai il fenomeno immigratorio è considerato da tutte le potenze d’Europa come un problema, e deve essere affrontato in sede comunitaria.
2°) È ora che si proclami all’Europa ed al mondo intero un nuovo principio di giusta accoglienza, superando le differenze nazionali, e che si trovi un modo umano per aiutare chi ha bisogno ed arriva sulle nostre terre oppure cerca aiuto nei paesi di origine.
 3°) È necessario che la nostra integrità sociale, che i diritti conquistati dai nostri padri, che le conquiste delle donne e dei lavoratori siano difesi contro chi arriva sì per chiedere aiuto ma poi vorrebbe introdurre leggi tribali e medievali nei Paesi che lo hanno accolto.
 4°) È necessario opporre alle favole di spettri vaganti un nuovo manifesto internazionale che riveda le Dichiarazioni nell’ONU e le aggiorni in uno sforzo di giustizia che non sia né rifiuto del diverso né arroccamento su posizioni antistoriche, poiché l’erezione di barriere non ha mai fermato alcuna invasione né difeso lo stile di vita di chi si sentiva da tali barriere protetto.

A questo fine, uomini di diverse nazionalità si dovranno riunire e redarre un  nuovo Manifesto, che sarà pubblicato nelle lingue comunitarie, e che dovrà sancire principi condivisi, a difesa dei nostri concittadini più deboli prima di tutto, mettendo le basi di una nuova convivenza pacifica dalla quale tutti dovranno trovare vantaggio. Rinunce di privilegi superati dalla storia, accettazione del rispetto della persona in ogni sua lecita manifestazione, dura lotta ad ogni forma di prevaricazione, violenza o sfruttamento, obbligo per i nuovi arrivati di accettare le tradizioni locali senza imposizioni delle proprie se non in uno scambio pacifico e dialettico, eliminazione di ogni forma di integralismo religioso o politico e crescita economica su basi più rispettose degli altri Paesi del mondo saranno i principi ispiratori di questo Manifesto sempre più necessario.

(Liberamente ispirato alle note introduttive del Manifesto del Partito Comunista del 1848)

                                                                                     Silvano C.©


( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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