Ti auguro di morire ...

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Ti auguro di morire quando è arrivato il tuo momento, non un solo secondo prima, e non per volontà o causa umana.

Spero che questo succeda senza che tu debba attraversare abissi di dolore, o prima che tu possa causare sofferenze agli altri. La natura non è tenera con noi,

ed un po’ di egoismo te lo concedo. Non credo che tu del resto aspiri alla perfezione o ti illuda di non commettere mai errori; saresti da curare se lo pensassi.

Che la morte arrivi in modo che tu la possa accettare, o che, se non è possibile, sia veloce e non ti lasci tempo per pensare. Non posso farti grazia della mancanza di consapevolezza, quella ti spetta di diritto, come spetta a me, anche perché pure io sono nelle tue identiche condizioni, e da me dipende ben poco.

Vorrei che nessuno potesse decidere per te sulla base di principi teorici quando, forse, non sarai più in grado di decidere, non una legge umana almeno, ma solo la pietà che si deve ad ognuno, senza vendette inutili o imposizioni violente.

Vorrei per te una morte reale, non virtuale o artificiale, che arriva in un momento sbagliato perché qualcuno pensa di prolungarti una parvenza di vita, quella vita che ormai ti ha lasciato da tempo.

Ti auguro una morte dolce, dopo una vita piena, dopo aver amato e sofferto un po’, come tutti, e dopo che avrai costruito quello che volevi costruire, formica come le altre, operaia, soldato o regina che tu sia.

Ti auguro di morire nel modo migliore quindi, dopo la vita più bella possibile, quella che è negata a molti di coloro che incontriamo ogni giorno o che vivono lontani da noi e ci invidiano per quanto abbiamo e per come siamo. E muoiono per arrivare da noi.

Ti auguro tutto questo perché lo spero prima di tutto per me. Se poi tu non vuoi morire, spero allora che tu non muoia mai. Ed alcuni modi pare che ci siano e che per un po’ funzionino pure.

Immagine: Vita e morte, Klimt

                                                                                           Silvano C.©

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