sabato 10 maggio 2014

Apparenza e falsità, in tre tempi


1 – In compagnia ha quell’aria scontrosa ma interessante che la rende in qualche modo ricercata, pure un po’ snob, con un cognome altisonante che le viene da una famiglia di origini nobili, pur se decaduta negli anni. Diventa sua amica anche perché lui ogni tanto, visto che gli piace cucinare, la invita a pranzo o a cena, magari con la vicina che abita a fianco. Parlano, arrivano a raccontarsi un po’ di loro, senza che nasca mai un interesse oltre l’amicizia, ma lui tende a non lasciarsi andare nel dare giudizi su altre persone, non gli piace, o almeno non gli piace ancora, mentre lei a volte dice cose su persone assenti che a lui suonano un po’ fuori luogo. La chiarezza gli viene servita su piatto d’argento quando, durante una cena in una pizzeria con altri colleghi, la vede esternare complimenti decisamente importanti nei confronti di un ragazzo come loro, che lei definisce un amico unico, insostituibile, un vero tesoro. Poche ore dopo, sempre nei confronti di questi, ma in sua assenza, sbotta: “ ma che palle Nicola, è insopportabile, una vera lagna…”

2 – E’ piccolo, per certi versi gretto, ma non gli piace che si pensi così di lui, ed in effetti si vede riflesso nei giudizi altrui e cerca le persone che invece lo apprezzano, lui malgrado. È consapevole della sua generosità a volte inspiegabile a lui stesso, ma si irrigidisce se la cosa gli viene chiesta invece di essere liberamente offerta da lui. Sa di essere irascibile persino in modo comico, e chi lo sa prendere nel modo giusto, come lei, dotata di una notevole pazienza nei suoi confronti, prima lo lascia sfogare e poi, quando lo vede più calmo, lo fa ragionare. E puntualmente lui deve darle ragione.
Durante una vacanza assieme lui indossa malvolentieri un paio di scarpe comprate all’ultimo momento. Si fermano per il rifornimento di carburante ad un self-service e, durante l’operazione, lui si sporca di benzina le scarpe. Fanno appena in tempo a ripartire che, arrivati ad una curva della strada dove c’è una piazzola, lui si ferma e in gesto d’ira si toglie le scarpe e le getta nella boscaglia. Poi indossa i sandali e riparte. Cinque minuti più tardi, quando sono in strada e a lui è sbollito il nervoso, lei gli dice: “ E adesso, quando piove, cosa pensi di mettere?”
Lui rallenta, si ferma, controlla che non passi nessuno e poi ritorna nella piazzola di poco prima. Scende dall’auto e, con i sandali, si mette a cercare tra arbusti e rovi le scarpe che ha appena gettato via.

3 – Vive al massimo, o almeno così si illude. Si sente realizzato, apprezzato, ed è circondato da molte persone. Attraversa una fase nella quale ogni cosa, quelle importanti almeno, sembrano andare al posto giusto del puzzle che sino a poco prima gli sembrava mancare di qualche tessera. Vive con lei, invitano sempre più spesso gente a cena, ed altrettanto spesso vengono invitati o partecipano ad iniziative con gli altri. A lui piace fare molte cose e, poiché in una coppia non è sempre facile distinguere da fuori il reale peso nel gioco di rapporti interni, spesso lui viene descritto ed elogiato - e per molto tempo ci crede pure - come “uomo da sposare”. Eppure tutto ciò che riluce, lui lo sa bene, ha sempre un rovescio della medaglia. Quello che invece non sa ancora, e capirà solo anni dopo, è che certi elogi possono essere sottilmente ironici, e nascondere ben altro tra le righe o le parole.  

                                                                                           Silvano C.©


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