lunedì 2 dicembre 2013

Luciano - Parte seconda

( Meglio iniziare dalla Parte prima se non l'hai ancora letta ) 

Il tempo passa, qualsiasi cosa se ne possa pensare e comunque si agisca, fa maturare ed invecchiare, scorre e muta, e lo fa da sempre. Luciano ha 15 anni, nessuno si permette più di dargli fastidio, ha scelto di stare dall’altra parte, e sotto il viso delicato di adolescente nasconde una spietatezza che ora è consapevole, ed è sicuro di poterla controllare esattamente come controlla gli altri. Il figlio del medico non desta sospetti in giro però, ha imparato ad agire facendo fare le cose a chi lo segue, a ragazzi più deboli di lui e che ha conquistato poco a poco, facendosi attento ai loro desideri ed ai loro bisogni. Sa essere amico o ricattatore, sa ordinare o chiedere per favore, ed ora ha una banda di sette coetanei che sono pronti e si fidano di lui. Sono finiti i giorni della paura. L’incidente che ha portato alla morte quel ragazzo, anni prima, anche se non è e non era possibile darne a lui la responsabilità, ha finito per accrescere, a suo favore, una certa aria di mistero e rispetto.
I due bulli che sono rimasti e che un tempo lo deridevano ora al massimo gli lanciano occhiate d’odio, ma nulla di più. Al liceo che frequenta in città ottiene ottime valutazioni, e gli insegnanti sono tutti convinti che sia portato per seguire le orme del padre. In famiglia i genitori sono tranquilli: la madre è sicuramente meno apprensiva ed il padre è soddisfatto di avere un figlio maturo ed a posto, contento di aver avuto ragione a seguire le sue teorie educative.

In città tuttavia le cose vanno diversamente rispetto al paese, occorre essere introdotti ed appartenere ad una certa società per frequentare le persone che gli interessano. Lui viene da buona famiglia, ma è un provinciale. Non è neppure nobile o molto ricco, ma solo benestante. All’inizio quindi tutti lo guardano un po’ dall’alto in basso, e rimane tranquillo, in attesa di momenti propizi. Le ragazze gli interessano, ma molte neppure lo vedono, sembra trasparente. In paese ha avuto piccole avventure, ma lì era tutto più facile. Ha perso la verginità con una più giovane di lui di un solo anno, ma con esperienze che lui neppure si sognava, quando aveva da poco compiuto i quattordici anni. Gli è piaciuto, ma non gli piaceva lei, e dopo quella volta ha lasciato perdere. Ha continuato a masturbarsi come prima, un po’ sulle pubblicazioni del padre ed un po’ seguendo la sua fantasia, ma senza trovare occasioni di realizzare quello che immaginava solo con la sua testa. Ad esempio gli capitava ogni tanto di ricamare su un episodio di pochi mesi prima, quando stava seduto sul pullman che lo stava portando in città, e semplicemente guardava fuori dal finestrino per distrarsi. 
In un tratto dove la strada segue una curva, alzando lo sguardo verso una casa distante forse cento metri, all’ultimo piano, aveva visto all’interno di una finestra aperta, in leggera penombra ma visibile, una donna, o una ragazza, nuda, immobile. La cosa lo aveva colpito, ma evidentemente solo lui, attorno nessuno sembrava aver visto lo spettacolo, durato del resto pochissimi istanti. Da allora non aveva mai più assistito a nulla del genere, malgrado ogni volta che arrivava in quel punto del percorso non perdesse di vista quella casa e quella finestra. Iniziò a pensare di aver visto male, e allo stesso tempo a coltivare una sua morbosità segreta, destinata a diventare uno dei punti fermi della sua sessualità.

Un’occasione per rompere il muro che lo circondava e lo isola dai suoi compagni, al liceo, capita quando all’uscita, quasi senza salutare nessuno della sua classe come al solito si incammina verso la fermata del suo pullman. Una compagna che non lo ha mai sino ad allora degnato di uno sguardo percorre lo stesso suo tratto di strada prima di svoltare verso casa sua, ed entrambi, uno dietro l’altra ma ad una certa distanza, arrivano in una zona meno frequentata.   Lei  improvvisamente  viene avvicinata e poi spinta contro il muro da un paio di ragazzotti che tentano di prenderle la borsa e poi scappare. Lui riconosce queste cose, e le vede con un attimo di anticipo su tutti, quindi scatta quasi contemporaneamente a loro. Si avventa su quello che gli mostra le spalle e con un calcio alle gambe lo atterra e poi assesta un pugno in faccia al secondo, che barcolla stupito e poi scappa, seguito subito dopo dal compare. Raccoglie la borsa e la riconsegna alla compagna, la saluta e si riavvia verso la sua fermata, senza girarsi indietro, lasciandola stupita e ammutolita in piedi in mezzo al marciapiedi, mentre da dietro qualcuno ha visto la scena ed ha iniziato ad urlare.
Il giorno dopo tutto cambia. Anna, così si chiama la compagna, appena lo vede gli stampa un bacio sulla guancia, lo ringrazia, gli spiega che i suoi vogliono vederlo e ringraziarlo, lo invita a casa sua quando potrà andare, e Luciano, dentro di sé, scioglie uno dei tanti nodi che rappresentano le cose che ha programmato di fare.
Adesso non è più trasparente, per nessuno, e pure suo padre, medico stimato, improvvisamente viene scoperto dalla cerchia esclusiva come appartenente alla buona società, quasi che prima fosse stato solo un altro uomo. A volte basta poco, pensa lui, ma occorre saper cogliere l’occasione, quando ti si presenta davanti.
                                                                                              (Luciano - Parte terza)

                                                                                   Silvano C.©


( La riproduzione è riservata. Ma non c'è nessun problema se si cita la fonte.  Grazie)

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