domenica 15 settembre 2013

Io ho tutto, tranne

Marc Chagall


E anche chi sembra avere tutto, in realtà ha tutto tranne quella cosa lì” (Michela Marzano)


Da una osservazione banale, in fondo, bisognerebbe stare alla larga. Come si deve diffidare dei luoghi comuni. Come non pensare che sappiamo benissimo che anche i più fortunati tra gli uomini, e forse pure tra gli dei, non hanno mai veramente TUTTO, che a loro manca sempre qualcosa, magari apparentemente insignificante, ma qualcosa che magari io ho, e loro no.

Eppure dalle parole della Marzano la mente parte, per associazioni successive, con ricordi e rimpianti, con consolazioni e rassicurazioni, con mille fatti che sono solo miei, e di nessun altro, e quindi le sue parole sono solo MIE, perché solo io le intendo con quei significati.

Il concetto di tempo viene stravolto dai numerosi richiami ai suoi ispiratori, ai libri che lei ha letto, e non io, alle citazioni che lei fa, e che io non potrei, al suo modo apparentemente infantile e innocente di porsi davanti alle cose. Mi sento libero e non costretto a confrontarmi con chi ha più di me, con chi ha o ha avuto maggior libertà sessuale, con chi ha fatto più esperienze, con chi ha più cose materiali, con chi ha avuto un lavoro più soddisfacente e retribuito meglio.  

Nella mia ricercata fuga da un passato recente, da un mondo che è finito, da un altro che è iniziato ma che ancora mi spaventa, trovo motivo di accettare di più me stesso.
Vivo il mio tradimento come colpevole ma necessario. So che è necessario, e chi non lo capisce o non lo capirà lo avevo perso già prima. Non servono motivi per ricomparire dopo essere spariti dopo mesi o dopo anni. Se il discorso riprende come se fosse stato appena interrotto, allora NON è mai stato interrotto. Se si recrimina o si lanciano accuse, se non si accetta, tutto era già finito. Era finito da molto prima.

Come potrei offendere un amico se non voglio o non posso chiedere aiuto in un momento di bisogno? Sbagliando ho già chiesto aiuto, in passato, e raramente ho avuto questo aiuto, in quel momento preciso. Ho avuto molti aiuti, non lo nego, molti mi sono stati vicini, è vero, ma spesso l’offerta è partita da loro. 

Non chiedere, un vero amico sa sempre prevenire i tuoi bisogni (è il concetto di amicizia siciliana, raccontato da Camilleri). Devo fugare i sensi di colpa, ed accettarmi, pieno di difetti, sapendo che sono così, che tutti sono così, nel senso che hanno i loro difetti. Ovviamente non i miei, io sono “altro” da loro.

Io quindi ho tutto, tranne…

                                                                           Silvano C.©


( La riproduzione è riservata. Ma non c'è nessun problema se si cita la fonte.  Grazie)

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